19 aprile 2024
Aggiornato 04:00
Brexit

Brexit, cosa accadrà agli italiani che vivono nel Regno Unito

Massimo Ungaro, deputato italiano all'estero (Pd), suona l'allarme: «Evitare discriminazioni tra chi ha il 'settled status' e chi no». Ecco le nuove regole

ROMA - «È evidente che osserviamo l'emergenza di una possibile paralisi politica date le frizioni all'interno della maggioranza di governo del Regno Unito. Proprio perché voglio essere sicuro che i diritti degli italiani e degli europei nel Regno Unito siano tutelati, questa settimana parteciperò alla conferenza italo-britannica di Pontignano e la settimana dopo sarò invece a quella del Partito Laburista». Lo ha affermato Massimo Ungaro, eletto alla Camera per il Partito Democratico nella quota dei parlamentari scelti dagli italiani all'estero nella circoscrizione Europa. Ungaro ha lanciato poi un appello alle autorità britanniche «a fare in modo che una volta che il 'settled status' entrerà in vigore alla fine di quest'anno, il che avverrà sia che ci sia, sia che non ci sia un accordo, a effettuare un'attività di monitoraggio per evitare discriminazioni fra i nostri concittadini che hanno il 'settled status' e quelli che invece non sono ancora riusciti ad ottenerlo».

Cosa è il settled status 
La domanda che in molti si pongono è cosa accadrà ai cittadini comunitari, nel nostro caso italiani, che si trovano o stanno pensando di trasferirsi nel Regno Unito entro la data del 29 marzo 2019, prima dello scadere del periodo di transizione previsto per il 31 dicembre 2020. Ovviamente chi è già in possesso della 'permanent residence' non avrà alcun problema: ci sarà una semplice transizione verso il 'settled status'. Le incognite riguardano invece chi è in attesa o vorrebbe ottenere il 'settled status', che possiamo tradurre come «certificazione britannica» che servirà a dimostrare la propria permanenza legale nel Paese.

Nessun problema fino al 31 dicembre 2020
L'accordo raggiunto tra l'Ue e il Regno Unito, intanto, consentirà la libera circolazione dei cittadini europei all'interno del Paese fino al 31 dicembre 2020. I cittadini dell'Ue potranno quindi continuare a entrare, lavorare e risiedere liberamente nel Paese oltre la data del 'Brexit day' del 29 marzo 2019. Ma cosa accadrà dal 1° gennaio 2021?

Cosa accadrà dal 1° gennaio 2021
I cittadini, nel nostro caso, italiani che entro il 29 marzo 2019 dimostreranno di aver vissuto nel Regno Unito «in lecita e continuativa per un periodo di 5 anni» potranno ottenere il 'settled status' in maniera praticamente automatica e a tempo indeterminato. Chi invece al 29 marzo 2019 non avrà maturato i cinque anni dovrà chiedere - ma non sarà così semplice da ottenere - il 'temporary status', un permesso di soggiorno temporaneo che al raggungimento dei 5 anni darà diritto a richiedere il 'settled status'. Chi invece arriverà nel Regno Unito tra il 29 marzo e il 30 dicembre 2019 con l'obiettivo di restarci per più di 3 anni dovrà anche registrarsi presso l'Anagrafe degli Italiani all'Estero e seguire, poi, la procedura che sarà stabilità in questi mesi.

Il 'termine ultimo' del 30 giugno 2021
I cittadini dell'Ue avranno però una deadline entro la quale fare richiesta dei documenti necessari alla permanenza nel Regno Unito: il 30 giugno 2021 dovrebbe essere - a meno di sorprese nei prossimi mesi - il temine ultime per richiedere il 'settled status'. Allo scadere di quella data, senza documenti in mano, saranno oggetti alla normativa sull’immigrazione nazionale che il Governo, e questa è praticamente una certezza, implementerà a partire dal 29 marzo 2019.