L'inutile polverone del Pd: la verità su Conte e la cattedra di Diritto alla Sapienza
Ancora una volta tanto rumore per nulla: ecco cosa c'è dietro alla storia del premier che andrebbe ad insegnare alla Sapienza
ROMA - Conte di nuovo prof, alla Sapienza. Secondo quanto riportato da Politico.eu, il presidente del Consiglio è in corsa per una cattedra di Diritto privato alla Sapienza e il prossimo lunedì, 10 settembre, sarebbe nella lista dei candidati per un esame di inglese giuridico. «Non potrò partecipare» all’esame orale lunedì alla Sapienza «per impegni istituzionali pregressi quindi valuterò con molta attenzione» ha detto il premier commentando la notizia durante la conferenza stampa a Palazzo Chigi per presentare il ddl Anticorruzione. «Quando sono stato incaricato premier – ha spiegato – vivevo un’altra vita professionale, ero professore ordinario di diritto privato a Firenze e avvocato». Conte spiega poi di aver "dismesso queste attività collocandomi in aspettativa con l’Università di Firenze e dismettendo i mandati da avvocato. All’inizio dell’anno non ricordo quando era stata avviata la procedura di trasferimento per prof ordinari: confesso che feci domanda pur essendo in un ateneo prestigioso come quello fiorentino. Ma è chiaro ora che questa mia nuova veste mi impone di riconsiderare questo incarico».
La candidatura ancora valida
Come precisano anche fonti di Palazzo Chigi si tratta di un concorso per titoli per professori ordinari - Conte è già ordinario di diritto privato a Firenze - quindi di fatto un trasferimento da Firenze a Roma, per il quale Conte aveva fatto domanda anche per riavvicinarsi al figlio piccolo. Conte aveva fatto domanda a febbraio scorso, prima di essere nominato capo del governo. Oltre a lui ci sono altri tre candidati. Ancora il primo agosto e il 4 settembre il processo di selezione è proseguito, con la giuria che ha valutato pubblicazioni e curriculum di Conte, la cui candidatura è rimasta valida. La giuria non avrebbe finora sollevato problemi di incompatibilità, nonostante le regole in materia della Sapienza stessa, la legislazione del 2010 sulle università che prevede il divieto per i funzionari pubblici di avere incarichi in università pubbliche e uno statuto del 1980.
La domanda per avvicinarsi al figlio piccolo
Conte, sottolineando comunque che a livello formale non ci sarebbe stato alcun conflitto d’interessi, aggiunge ai giornalisti: "Mi avete ricordato una cosa che avevo completamente rimosso. All’inizio dell’anno è stata avviata una procedura di trasferimento per prof già ordinari e che ambiscono a trasferirsi a Roma: feci domanda perché pur essendo in un ateneo prestigioso risiedo a Roma, ho un bimbo piccolo. Questa nuova veste mi impone di riconsiderare la scelta. A rigore, da giurista, dico che non dovrebbero esserci conflitti di interesse ma impegni istituzionali mi impediscono di partecipare al colloquio orale. Certo l’idea di fare un colloquio in inglese dopo aver parlato con Trump è carina e stimolante».
Il Pd all'attacco
Come ovvio l'opposizione non ha perso occasione di attaccare il governo. Dai banchi del Partito democratico il primo è stato quello dell’ex segretario Matteo Renzi su Twitter: «Ma come fa il premier a non essere andato al primo Consiglio dei ministri? Stava studiando, ha l’esame di inglese lunedì… Per lui il G7 è un dopo lavoro». Poi è stata la volta della "guerrigliera" Alessia Morani: «Un premier a mezzo servizio che tratta il governo del Paese come un dopolavoro». Quindi del parlamentare Andrea Romano: «Governo per finta», è l’hashtag che ha deciso di lanciare in rete. «Ora sappiamo che fine ha fatto il premier fantasma Conte», ha rilanciato Luciano Nobili. «Contro la legge e con un gigantesco conflitto di interessi vuole una cattedra alla Sapienza. Un’università pubblica, che riceve finanziamenti dal governo. Su questo schifo vigilerà Giarrusso? Immediate dimissioni per Conte Barone».
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