19 aprile 2024
Aggiornato 20:30
Il caso

La morte di Marchionne ormai è un giallo. «Ma quelle sigarette...»

Dalla confessione della compagna dell'ad a John Elkann ai pareri di medici ed esperti. E ora 'indagano' anche la Consob italiana e quella americana

Sergio Marchionne durante la conferenza stampa dopo l'assemblea degli azionisti del gruppo FIAT il 30 marzo 2011 al Lingotto di Torino
Sergio Marchionne durante la conferenza stampa dopo l'assemblea degli azionisti del gruppo FIAT il 30 marzo 2011 al Lingotto di Torino Foto: ANSA/DI MARCO ANSA

TORINO - Nessuno in Fca sapeva nulla sulle reali condizioni di salute di Sergio Marchionne. A confermare la versione fornita dai vertici dell'azienda alla Consob - che sta svolgendo verifiche «di routine» - è stata la compagna del manager, Manuela Battezzato. Sarebbe stata lei a rivelare all'ultimo al presidente dell'azienda, John Elkann, che per l'allora a.d. non ci sarebbe stato più nulla da fare. Elkann si era recato diverse volte presso l'ospedale universitario di Zurigo, senza però poter apprendere nulla a causa della ferree restrizioni riguardo la privacy dei pazienti. Poi la confessione: «Elettroencefalogramma piatto». Una volta appresa la notizia, Elkann ha dunque convocato il Cda per la definizione della nuova squadra di manager.

Perché l'indagine della Consob
Sulla vicenda indaga la Consob, poiché la malattia dell'ex a.d. può influire sul prezzo delle azioni. Sembra infatti che in azienda nessuno abbia saputo della malattia fino a una settimana fa. «Si tratta di verifiche di routine», ha fatto sapere l'organo di controllo di Piazza Affari, secondo cui al momento non sarebbe emerso alcun segnale di irregolarità. Sul caso indaga anche la Securities and Exchange Commission, la Consob americana, poiché Fca è quotata anche a Wall Street. L'organo di controllo ha ribadito che tecnicamente «le società non sono tenute a rivelare problemi di salute dei dirigenti».

Le cause? Solo ipotesi
Continuano però le domande su cosa ha portato alla morte di Sergio Marchionne. E si moltiplicano le ipotesi. L'ultima arriva dal Prof. Umberto Tirelli, Direttore del Centro Tumori della Clinica MEDE di Sacile, Pordenone, e che è stato Primario Oncologo dell'Istituto Tumori di Aviano. «Osservando attentamente alcune fotografia del compianto Sergio Marchionne in occasione della sua ultima apparizione pubblica ad una manifestazione dei carabinieri a Roma, si possono osservare alcune alterazioni del suo volto che mi fanno pensare ad una sindrome di Pancoast, dal nome di un radiologo americano degli anni 20, che potrebbe derivare dalla infiltrazione di un tumore dell'estremità superiore del polmone nei confronti del plesso brachiale che è un insieme di nervi che si trova vicino alla spalla e che provoca, oltre ai dolori alla spalla e ai muscoli del braccio e della mano, anche un abbassamento della palpebra destra(cosiddetta ptosi), un restringimento della pupilla destra (cosiddetta miosi) e un bulbo oculare destro incavato (cosiddetto enoftalmo) che si possono evidenziare dalle fotografie in questione». 

«Sospetto tumore al polmone»
«Queste considerazioni» spiega il Prof. Tirelli «fanno pensare ad un tumore del polmone, considerando 'la grave malattia' di cui era affetto da oltre un anno, secondo le dichiarazioni dell'ospedale di Zurigo, e dai trattamenti a cui veniva sottoposto in questo periodo, sempre secondo le dichiarazioni dell'ospedale, e all'intervento chirurgico al quale era stato sottoposto nelle ultime settimane al quale è molto probabilmente seguita, come complicazione dell'intervento chirurgico, una embolia cerebrale o un problema cardiovascolare che possono verificarsi in un forte fumatore come il compianto Sergio Marchionne». Poi, però, ecco la precisazione: «Questa è la prima volta che mi capita di formulare un sospetto diagnostico da una fotografia».