Vertice Nato, cosa ha detto Conte e cosa si è deciso
Unità e solidarietà degli alleati, riequilibrio verso Sud e il resto: Conte si è fatto valere

BRUXELLES - L'importanza della relazione transatlantica, dei principi di unità e solidarietà degli alleati che non devono essere minati, e poi il punto fondamentale della richiesta di riequilibrare l'Alleanza verso Sud, in chiave di lotta al terrorismo e con attenzione al fenomeno migratorio. Sono questi i punti principali del primo intervento del presidente del Consiglio Giuseppe Conte al vertice Nato a Bruxelles, secondo quanto riferiscono fonti di Palazzo Chigi. Conte ha anche espresso soddisfazione per il via libera deciso dal vertice alla piena operatività del nuovo «Hub» (Polo regionale) per la Direzione strategica per il Sud della Nato a Giugliano (Napoli). Il premier, inoltre, secondo le fonti, «si è fatto promotore di iniziative per sostenere la capacità di costruire sistemi di difesa ('Defence capacity building') per i paesi del Nord Africa e del Medio Oriente». Infine, le fonti hanno riferito che «tutti i paesi dell'Alleanza hanno riconosciuto il contributo fornito dall'Italia e il suo ruolo centrale nelle missioni Nato».
Il «siparietto» con Trump
Il premier è stato anche protagonista di un siparietto quando ha incontrato per caso in un corridoio il presidente americano Donald Trump che parlava con il francese Emmanuel Macron. Secondo quanto riferiscono fonti di Palazzo Chigi, Trump ha messo una mano sulla spalla a Conte e gli ha chiesto: «Come va con le frontiere?» Il premier italiano ha risposto, scherzando: «Bene, ma Emmanuel non mi aiuta». Poi i tre sono stati ripresi in una foto diffusa su Instagram.
Cosa ha stabilito il vertice
Il primo punto delle 23 pagine della dichiarazione congiunta pubblicata al termine del vertice della Nato afferma che i Paesi membri «continueranno ad essere uniti e ad operare insieme, sulla base della solidarietà, degli obbiettivi condivisi e dell'equa distribuzione dei carichi» finanziari. Il secondo punto elenca le varie minacce cui deve far fronte l'Alleanza: tra questi l'atteggiamento «aggressivo» della Russia e le crisi in Medio Oriente e in Africa che alimentano il terrorismo e il traffico di esseri umani: al terzo punto viene ribadita la disponibilità a presentare dei piani nazionali di spesa per allinearli a quanto previsto dal vertice del 2014. I punti successivi riguardano i rapporti con Mosca, ribadendo come la Nato non rappresenti alcuna minaccia alla sicurezza russa ma anche il sostegno all'integrità territoriale e alla sovranità di Ucraina, Georgia e Moldova.
Terrorismo e cybersicurezza
Il terrorismo, «una minaccia in tutte le sue forme e manifestazioni» è al centro dei punti 10, 11 e 12 mentre quelli successivi riguardano il rafforzamento e la preparazione militare dell'Alleanza; la cybersicurezza è affrontata nel punto 20. I punti 29 e 30 ribadiscono la decisione di rafforzare la struttura di comando della Nato, la «spina dorsale militare» dell'Alleanza, per la quale rimane essenziale il contributo dei singoli Paesi membri; i punti successivi riguardano la deterrenza nucleare ma anche il controllo degli armamenti convenzionali (47), con un'appello alla Russia perché torni a rispettare il relativo Trattato europeo. Infine, l'Alleanza esprime inoltre la propria preoccupazione per i programmi nucleari nordcoreani e iraniani e ribadisce l'impegno a garantire la stabilità e la sicurezza in Afghanistan e nel Kosovo.
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