24 aprile 2024
Aggiornato 13:00
Immigrazione

«Così la polizia di Macron maltratta i bambini migranti a Ventimiglia»: la denuncia di Oxfam che coinvolge anche l'Italia

Un nuovo rapporto di Oxfam denuncia respingimenti illegali, falsificazione di documenti e brutalità da parte della polizia francese sui minori migranti

Piccoli profughi scappati dal Sudan tra le centinaia di migranti nei locali della Parrocchia di Sant'Antonio a Ventimiglia in attesa di passare il confine e andare in Francia
Piccoli profughi scappati dal Sudan tra le centinaia di migranti nei locali della Parrocchia di Sant'Antonio a Ventimiglia in attesa di passare il confine e andare in Francia Foto: Luca Zennaro ANSA

VENTIMIGLIA - Abusi della polizia francese contro i migranti. Un'accusa pesante. Pesantissima. Un nuovo rapporto di Oxfam denuncia respingimenti illegali, falsificazione di documenti e brutalità da parte della polizia di Macron sui minori migranti: a Ventimiglia sono 1 su 4. Dall’inizio dell’anno sempre di più le donne sole, anche con figli piccoli, costrette a dormire sotto l'ormai famigerato ponte che chiunque, come chi scrive, ha visto decine di volte attraversando il piccolo centro del paesino ligure. Nel giorno dell’incontro turbolento tra il presidente francese Emmanuel Macron e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, Oxfam decide di lanciare un appello ai governi francese e italiano per un immediato intervento, e all’Ue per potenziare i meccanismi di ricollocamento e la creazione a Ventimiglia di centri di accoglienza e transito per minori e donne sole o con figli piccoli.

Gli «abusi» della polizia francese
Minori non accompagnati, anche piccoli, continuano a essere vittime di abusi, detenzioni e respingimenti illegali verso l’Italia, da parte della polizia francese, una volta superata la frontiera di Ventimiglia. «Bambini stranieri soli fermati e obbligati a salire su treni diretti in Italia dopo averne alterato i documenti per farli apparire più grandi o facendo sembrare che vogliano tornare». Ragazzini che si vedono tagliare le suole delle scarpe o strappare via la sim del telefonino. Maltrattamenti fisici e verbali subiti, notti passate in celle senza cibo, acqua e coperte, in violazione di leggi francesi ed europee. Questa la versione di Oxfam. La denuncia è contenuta nel nuovo rapporto «Se questa è Europa», elaborato in collaborazione con Diaconia Valdese e Asgi, che lavorano a Ventimiglia per prestare soccorso ai migranti bloccati in città, in condizioni di estrema vulnerabilità. 

Chi sono e da dove vengono
Un allarme che parte dalle testimonianze dei tanti in fuga da guerra e persecuzioni, che ogni giorno cercano di attraversare la frontiera: 1 su 4 è un minore che cerca di ricongiungersi con familiari o conoscenti in Francia, Inghilterra, Svezia o Germania, a cui troppo spesso viene negata protezione e il diritto di chiedere asilo previsto dalle norme europee. Un rapporto che inguaierebbe anche il Belpaese: in Italia, si legge nel rapporto, ci sarebbero gravi carenze nella tutela dei diritti dei minori nei centri di accoglienza: molti non iscritti a scuola, o non informati sulla possibilità di richiedere asilo o di ricongiungersi ai familiari in altri Paesi europei. Da gennaio ad aprile 2018 sono stati 4.231 i migranti adulti e minorenni passati da Ventimiglia, 16.500 solo da agosto 2017. Arrivano soprattutto da Eritrea, Afghanistan e Sudan, in particolare dal Darfur. Un numero come sempre destinato a crescere con l'arrivo dell'estate. Al momento l'unica struttura di accoglienza è al campo Roja, 444 posti stipatissimi lungo il fiume: qui bisogna farsi identificare con le impronte digitali e c'è una presenza massiccia della polizia, il tutto per scoraggiare i migranti a restare, ovviamente. 

Stop ai respingimenti forzati
Di fronte all'emergenza le tre associazioni chiedono alle autorità locali e al governo italiano di trovare subito gli spazi adeguati per realizzare un centro per i minori non accompagnati in transito e uno per le donne con e senza figli. La situazione a Ventimiglia - denuncia la direttrice delle campagne dei programmi in Italia di Oxfam Elisa Bacciotti - è lo specchio di un'Europa che sta tradendo i propri valori fondanti di solidarietà, non rispettando le norme nazionali ed europee alla base dell'idea stessa di Unione. «Per questo - continua Bacciotti - chiediamo al governo francese di intervenire per far cessare immediatamente gli abusi e i respingimenti illegali dei minori». E a quello italiano di attivarsi perché ciò avvenga, «sospendendo i trasferimenti forzati verso i centri del Sud Italia». L'appello si rivolge anche all'Unione europea perché assicuri «procedure efficienti di ricongiungimento familiare e potenzi i meccanismi di ricollocamento tra i paesi Ue, assicurando la condivisione dell'accoglienza, anche attraverso la revisione del Trattato di Dublino e la creazione di un sistema di asilo europeo».