16 aprile 2024
Aggiornato 19:30
Governo

Conte chiede la fiducia per il governo del Cambiamento: ecco cosa faremo

Il discorso del neopremier al Senato da aspirante "avvocato del popolo"

Il premier Giuseppe Conte con la sua squadra di governo
Il premier Giuseppe Conte con la sua squadra di governo Foto: Giuseppe Lami ANSA

ROMA - «Quella che chiediamo oggi è una fiducia a favore non solo di un governo ma di un progetto per il cambiamento per l’Italia». Esordisce così il neo presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in aula al Senato. Ha varcato la soglia di Palazzo Madama entrando da un ingresso secondario e ai giornalisti ha detto: «Oggi è un passaggio importante per me ed il Paese. Sono emozionato». Inizia rivolgendo un saluto al presidente della Repubblica, "che rappresenta l’unità nazionale e che ha accompagnato le fasi di formazione di questo governo». E’ necessario offrire risposte concrete ai bisogni dei cittadini, dichiara Conte: la "crescente disattenzione" verso le istituzioni e la "perdita di prestigio" devono spingere a tutti a un "supplemento di responsabilità" che passa attraverso una maggiore apertura alle istanze reali che vengono da chi vive fuori da questi palazzi. L’autorevolezza del governo e del Parlamento non possono basarsi solo sui compiti affidati loro dalla Carta istituzionale ma devono essere conquistati giorno dopo giorno "operando con disciplina e onore e mettendo da parte le convenienze». Per quasi tutto il tempo solo la maggioranza lo applaude. Solo Renzi a un certo punto fa da paciere tra i senatori del Pd. 

Mosso dallo spirito di servizio
«Assumo questo compito con umiltà e determinazione, consapevole dei miei limiti, ma anche con l’abnegazione di chi comprende il peso delle responsabilità affidatemi. Non sono spinto da nient’altro che da spirito di servizio». Quello di Conte è un "progetto contenuto in un contratto" tra M5s e Lega, composto a partire dai programmi elettorali presentati alle elezioni e votato dalla maggioranza degli italiani, "ulteriormente legittimato" da votazioni degli iscritti e degli elettori. I contenuti di questo contratto li ha condivisi, sia pure in forma discreta: quindi, dice, hanno una duplice legittimazione formale e sostanziale. Gli obiettivi sono affidati alla pagina scritta perché li hanno dichiarati "in modo trasparente" vincolandosi ad adottare tutte le iniziative. 

L'avvocato del popolo che rivendica il "populismo"
Si dice grato a chi, rinunciando a legittime ambizioni personali, ha saputo porre davanti a tutto l’interesse generale e ha proposto il suo nome per la guida del governo di comune accordo. E poi torna a proporsi come l'«avvocato del popolo": "Qualcuno ha considerato questa novità in termine di cesura con la storia repubblicana, quasi un attentato alle tradizioni non scritte» dice. «Tutto vero, e dirò di più: non credo si tratti di una semplice novità, la novità è che abbiamo affrontato un cambiamento radicale del quale siamo orgogliosi». Rispetto a prassi che prevedevano valutazioni scambiate "nel chiuso di conciliaboli tra leader politici per lo più centrate sulla spartizione di ruoli personali e ben poco sui programmi", il governo del Cambiamento con la c maiuscola si presenta non nascondendo le diversità e le rinunce reciproche, ma "nel segno della trasparenza nei confronti degli elettori». Presentarsi oggi nel segno del cambiamento non è «scelta retorica o propagandistica" ma» risponde alla «necessità di aprirsi al vento nuovo che soffia da tempo nel Paese e che ha prodotto una geografia del consenso politico completamente inedita». Conte sottolinea che non esistono più forze politiche che come un tempo esprimono una visione del mondo e quindi che esprimono la loro azione in base a sistemi ideologici. «Ci prendiamo la responsabilità di affermare che ci sono politiche vantaggiose o svantaggiose per i cittadini: le forze politiche che integrano la maggioranza di governo sono state accusate di essere populiste e antisistema. Se populismo è attitudine ad ascoltare i bisogni della gente, allora lo rivendichiamo».

Stop business immigrazione, salario minimo orario, tasse eque e debito
Sono tante le cose che cambiando, a partire dal fatto che «la prima preoccupazione del Governo saranno i diritti sociali, che nel corso degli ultimi anni sono stati progressivamente smantellati con i risultati che conosciamo: milioni di poveri, milioni di disoccupati, milioni di sofferenti». attacca il presidente del Consiglio. «Il cambiamento è in una giustizia rapida ed efficiente e dalla parte dei cittadini", con nuovi strumenti come la class action, l’equo indennizzo per le vittime di reati violenti, il potenziamento della legittima difesa. «Cambia che metteremo fine al business dell’immigrazione, cresciuto a dismisura sotto il mantello di una finta solidariet໫E’ ora di dire che i cittadini italiani hanno diritto a un salario minimo orario, affinché nessuno venga più sfruttato, che hanno diritto a un reddito di cittadinanza e a un reinserimento al lavoro qualora si ritrovino disoccupati, che hanno diritto a una pensione dignitosa». I cittadini «hanno diritto a pagare in maniera semplice tasse eque». "C’è di nuovo che il debito pubblico lo vogliamo ridurre", prosegue Conte, «ma vogliamo farlo con la crescita della nostra ricchezza, non con le misure di austerità che, negli ultimi anni, hanno contribuito a farlo lievitare»

Europa è casa, ma apertura alla Russia e revisione delle sanzioni
L’Europa, dice Conte, "è la nostra casa». Ma quale Paese fondatore abbiamo il pieno titolo di rivendicare un’Europa più forte e anche più equa, nella quale l’Unione economica e monetaria sia orientata a tutelare i bisogni dei cittadini, per bilanciare più efficacemente i princìpi di responsabilità e di solidarietà». «Più forte e più equa» è l’espressione usata da Paolo Savona, ministro per gli Affari europei, nella nota che ha preceduto il rifiuto di Mattarella di firmare la sua nomina a ministro dell’Economia ma intendono anche ribadire la "convinta appartenenza» del nostro Paese all’Alleanza atlantica, con gli Stati Uniti d’America quale alleato privilegiato. Anche se «saremo fautori di una apertura alla Russia, che ha consolidato negli ultimi anni il suo ruolo internazionale in varie crisi geopolitiche. Ci faremo promotori di una revisione del sistema delle sanzioni, a partire da quelle che rischiano di mortificare la società civile russa».

Più carceri, regime più duro per violenze sessuali
Cambia che combatteranno la corruzione con metodi innovativi come il Daspo ai corrotti e con l’introduzione dell’agente sotto copertura. «Ove necessario, aumenteremo il numero di istituti penitenziari anche al fine di assicurare migliori condizioni alle persone detenute, ferma restando la funzione riabilitativa costituzionalmente prevista per la pena, che impone di individuare adeguati percorsi formativi e lavorativi». «Inaspriremo le pene per il reato di violenza sessuale oltre all’equo indennizzo a favore delle vittime» 

Riforma della prescrizione e conflitto di interessi
Il governo intende anche riformare la prescrizione, che deve essere restituita alla sua funzione originaria, non più ridotta a «mero espediente per sottrarsi al giusto processo». Nel passaggio sulla prescrizione, il presidente del Consiglio ha concentrato il proprio sguardo nell’Aula del Senato verso i banchi dei senatori di Forza Italia. «Contrasteremo con ogni mezzo le mafie, aggredendo le loro finanze, le loro economie e colpendo le reti di relazioni che consentono alle organizzazioni criminali di rendersi pervasive nell’ambito del tessuto socio-economico» afferma ancora il premier, che non rinuncia a mettere l'accento sul conflitto di interessi, che «è un tarlo che mina il nostro sistema economico-sociale fin nelle sue radici, e impedisce che il suo sviluppo avvenga nel rispetto della legalità e secondo le regole della libera competizione». Soggetti che sono istituzionalmente investiti dell’obiettivo di perseguire interessi collettivi, e che dovrebbero improntare le loro iniziative a una logica imparziale, in realtà, vengono "sovente" sorpresi a perseguire il proprio tornaconto personale», aggiunge Conte. «Rafforzeremo la normativa attuale in modo da estendere le ipotesi di conflitto fino a ricomprendervi qualsiasi utilità, anche indiretta, che l’agente possa ricavare dalla propria posizione o dalla propria iniziativa. Occorre rafforzare, inoltre, le garanzie e i presidi utili a prevenire l’insorgenza di potenziali conflitti di interesse»«Aumenteremo le pene per i reati contro la pubblica amministrazione, con introduzione del «daspo» per corrotti e corruttori. Rafforzeremo l’azione degli agenti sotto copertura, in linea con la convenzione di Merida. Saranno maggiormente tutelati coloro che, dal proprio luogo di lavoro – sia esso privato o pubblico -, denunceranno i comportamenti criminosi compiuti all’interno dei propri uffici»

I 3 fronti del cambiamento: ascolto, esecuzione e controllo
Il cambiamento non sarà solo nelle parole e nello stile, ma soprattutto nel metodo e nei contenuti, assicura Conte. «Dal punto di vista metodologico, la nostra iniziativa si articolerà su tre fronti»: ascolto, esecuzione e controllo. anche attraverso i nuovi strumenti di democrazia diretta che il contratto si propone di introdurre. «In questo tempo di crisi e difficoltà ci impegniamo a dare sostanza alla previsione contenuta nel primo articolo della nostra Costituzione, che fonda la Repubblica sul lavoro. Vogliamo costruire un nuovo patto sociale trasparente ed equo, fondato sulla solidarietà ma anche sull’impegno, consapevoli che solo con la partecipazione di tutti allo sviluppo del Paese potremo garantire un futuro di prosperità anche ai nostri figli». E poi uno slancio verso il vento del cambiamento che sta arrivando: «Se anche realizzassimo solo le innovazioni che ho appena enunciato, i cittadini percepirebbero immediatamente che il vento nuovo non ha soffiato invano. Percepirebbero che il vento del cambiamento sta soffiando dappertutto: nelle grandi città e nei piccoli comuni. Percepirebbero che la loro qualità della vita è migliorata e si sentirebbero anche più uniti e orgogliosi di vivere in questo nostro bellissimo Paese. Questo è in definitiva il nostro obiettivo».