28 agosto 2025
Aggiornato 00:30
Governo

Cronaca del giorno del giuramento del governo Conte. E Salvini pensa già a una «sforbiciata agli immigrati che campeggiano»

Le prime dichiarazioni dei neoministri, chi c'era e chi no: ecco com'è andata la Cerimonia della Campanella

L'ex premier Paolo Gentiloni passa la campanella al successore Giuseppe Conte
L'ex premier Paolo Gentiloni passa la campanella al successore Giuseppe Conte Foto: Claudio Peri | ANSA ANSA

ROMA - Si è tenuta la Cerimonia della Campanella, che sancisce il passaggio di consegne tra Paolo Gentiloni e Giuseppe Conte. Questi ha in precedenza giurato come presidente del Consiglio di fronte al presidente della Repubblica Mattarella al Quirinale. L’hanno seguito il vicepremier Matteo Salvini e poi l’omologo Di Maio. Poi tutti gli altri 18 neo-ministri del cosiddetto «governo del Cambiamento», rigorosamente con l c maiuscola. Pienone nel Salone delle feste del Quirinale per il giuramento del governo Lega-M5s guidato da Giuseppe Conte. Telecamere e giornalisti ma anche parenti e uffici stampa di Carroccio e 5 stelle sono al gran completo per assistere alla cerimonia. I ministri sono entrati insieme con in testa, fianco a fianco, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, entrambi vicepremier e rispettivamente ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro e ministro dell’Interno.

Parenti e amici, ma la Isolardi non c'è
Sobria la mise delle uniche cinque donne del governo Conte: in tailleur pantaloni blu e camicia bianca Giulia Grillo e Giulia Bongiorno, Barbara Lezzi in tailleur giacca bianca e pantalone nero. Cravatta verde muschio per il leader della Lega, blu notte per Gian Marco Centinaio. Tra i parenti la moglie e la figlia piccola di Lorenzo Fontana, ministro della Famiglia. Assente la compagna di Salvini Elisa Isoardi. Al momento del giuramento un po’ di emozione per qualcuno nel recitare la formula di rito, molta sicurezza per altri come Giulia Bongiorno che scandisce le parole con piglio determinato.

Le prime dichiarazioni
Lei terrà il governo nei ranghi? «Nei ranghi? Non è un governo militare. Siamo uniti e motivati». Così il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, ha risposto ai giornalisti uscendo dal Quirinale. «Mi sento come Atlante, fatemi tenere un po’ il mondo sulle spalle e poi cominciamo a lavorare…» ha detto la neo ministra della Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno. «Il Paese ha tante richieste, c’è tanta responsabilità, siamo al governo per dare delle risposte», le parole della ministra per gli Affari regionali Erika Stefani. «Mattarella? L’ho visto sereno, ci ha detto di sudiare e lavorare, sarà impegnativo ma ci saranno anche soddisfazioni…». «Domani incontrerò Beppe Grillo per festeggiare», «adesso ci mettiamo al lavoro per creare lavoro, per chi non ce l’ha, per chi lo crea e per chi deve andare in pensione»: così il neo-ministro Luigi Di Maio, lasciando il Quirinale. «C’ho sempre creduto», ha detto dal canto suo il neo-ministro dell’Interno Matteo Salvini. «5 miliardi per mantenere immigrati che campeggiano qua sono troppi, vediamo di dare una sforbiciata» ha aggiunto Salvini. «Il governo Conte non cambierà la legge sulle unioni civili» ha detto Lorenzo Fontana, ministro della Famiglia, lasciando il Quirinale. Infine la frase che spiazza del tanto contestato ministro delle Politiche europee, Paolo Savona: «Sono specializzato in silenzi».