19 aprile 2024
Aggiornato 15:00
Governo

Sparare al premier sconosciuto: è il nuovo sport popolare

«Fa propaganda». Anzi, no: «Demagogia». Per qualcuno è anche «un po' democristiano». Senza argomenti il gioco per l'opposizione si fa difficile

Il presidente del consiglio incaricato Giuseppe Conte
Il presidente del consiglio incaricato Giuseppe Conte Foto: ANSA/MASSIMO PERCOSSI ANSA

ROMA - Il fatto che prenda il taxi. Poi l'incontro le 'vittime del salvabanche'. Al momento le opposizioni si sono concentrare solo e soltanto sulle prime immagini e sulle prime dichiarazioni di un premier incaricato, Giuseppe Conte, di cui evidentemente nessuno sa abbastanza per lanciarsi nel mare aperto dei contenuti. E allora basta una foto o una frase per iniziare a sparare. Il deputato Pd Michele Anzaldi, ad esempio, ha messo nel mirino l'immagine del premier che viaggia in taxi. «Conte inizia all'insegna della propaganda più becera e farlocca. Va in giro in taxi con al seguito ben tre auto di scorta, pensando quindi di prendere in giro gli italiani quando peraltro più di un romano sa che di solito gira in maserati o in jaguar». Poi l'attacco si sposta sull'incontro con le 'vittime del salvabanche':  «Annuncia risarcimenti - prosegue Anzaldi - ai truffati delle banche, quando i soldi e le leggi per quei risarcimenti, compreso il mandato all'Anac di Cantone per gli arbitrati, sono stati già messi in campo dai governi Renzi e Gentiloni, con 167 milioni di euro già liquidati per i risparmiatori delle 4 banche, 14mila istanze liquidate su 16mila arrivate, come certificano i dati del Mef. Altro che indipendenza e autonomia, con questi primi passi di bassa propaganda il premier incaricato dimostra tutta la sua sudditanza ai diktat di Lega e M5s».

Il Pd tra propaganda e demagogia
«Sono stato molto perplesso dalle prime dichiarazioni di Conte: questa è pura demagogia». Così Luigi Marattin, deputato del Pd, intervistato da Radio Cusano Campus. «Le sei banche sono fallite perché erano gestite da gruppi dirigenti inadeguati. Il governo ha impedito che quel fallimento comportasse la sparizione dei posti di lavoro e dei risparmi che erano in quelle banche. Poi ha contrattato con l'Europa che gli obbligazionisti fossero forfettariamente rimborsati. Se invece si vuole dire che si vuole rimborsare chi ha messo capitale di rischio in quelle banche senza essere truffato, questa è demagogia ed è una presa in giro», ha aggiunto Marattin ricordando che «la Costituzione tutela il risparmio non l'investimento finanziario. Sono slogan che fanno prendere tanti applausi, ma è più serio dire le cose come stanno».

E Forza Italia si chiede: «E lo spread»
«L'avvocato del popolo italiano, al secolo il presidente incaricato Giuseppe Conte, ha preso giustamente a cuore la causa dei risparmiatori danneggiati dalle banche fallite. Io chiedo al presidente incaricato di prendere ugualmente a cuore la causa di quei risparmiatori, piccoli e grandi, che hanno acquistato titoli di Stato e oggi sono vittime incolpevoli del continuo aumento dello spread causato dalle turbolenze della politica». Lo afferma la deputata di Forza Italia Daniela Ruffino. «Lo spread in forte crescita erode il valore del capitale e il piccolo risparmiatore - spiega Ruffino - che fosse nella necessità di vendere i suoi titoli si vedrebbe fortemente penalizzato perché rispetto a quindici giorni fa i suoi risparmi sono diminuiti del 15-20%. La causa, questa volta, non sono le banche cattive, ma la pessima immagine che la politica sta dando del nostro Paese. Chi potrà mai risarcirli? Loro hanno diritto come gli altri risparmiatori alle stesse tutele? E le banche sottoscrittrici del debito pubblico, devono accantonare nuove somme per pareggiare le perdite dei titoli in portafoglio, e quindi dovranno ridurre il già scarso credito alle imprese. È questa la via immaginata da Conte e Di Maio per far ripartire l'Italia?».

«Un po' democristiano»: almeno Tabacci la butta sull'ironia
«Conte? E' un po' democristiano, questo è fuori discussione, ha una certa furbizia istituzionale di cui avrà bisogno, non è certo nato ieri». A parlare è Bruno Tabacci, deputato del Gruppo Misto della componente +Europa, che oggi è stato ospite del programma di Rai Radio1 Un Giorno da Pecora: «E' molto gentile, la sua qualità professionale è fuor di dubbio ma il salto che fa è grosso. Avrà bisogno di un po' di fortuna» spiega Tabacci. Cosa gli ha detto? «Ieri gli ho detto che ero contento ci fosse un premier tecnico». Lui si è arrabbiato dopo queste parole? «No, ha sorriso...». Come l'ha chiamato: professore o avvocato? «Gli ho fatto una battuta sul fatto che era professore». Quale politico del passato le ricorda? »Nessuno, viene da un'esperienza diversa e dovrà attrezzarsi rapidamente. Speriamo non facciano troppi danni....».