27 agosto 2025
Aggiornato 22:00
Centrosinistra

Renzi di politica non parla più: sui social saluta Buffon e ricorda Enzo Tortora

Dall'11 maggio l'ex premier è entrato in uno strano silenzio sui social. Eppure il suo partito è in piena guerra interna

Matteo Renzi durante l'Assemblea Nazionale del Pd, Roma 19 maggio 2018
Matteo Renzi durante l'Assemblea Nazionale del Pd, Roma 19 maggio 2018 Foto: Giuseppe Lami ANSA

ROMA - Risale all'11 maggio sull'ultimo commento su Facebook di Matteo Salvini sulla situazione politica italiana. Un commento che diede una sorta di via libera non tanto al governo tra Lega Nord e Movimento 5 stelle, quanto al nuovo ruolo che attende il Partito democratico: l'opposizione. Poi, nonostante un'assemblea del Pd tutt'altro che semplice, con uno scontro interno decisamente pesante, l'ex premier si è silenziato. E ha parlato solo di Gianluigi Buffon e di Enzo Tortora. Lasciamo a voi l'interpretazione di questo silenzio. Noi ci limitiamo solo a mostrarvi gli ultimi tre commenti di quello che, ancora oggi, per gli italiani resta il leader del Partito democratico.

L'addio di Buffon, sabato 19 maggio
Si può tifare per la Juventus o pensare, come faccio io, che sia la squadra avversaria per eccellenza, la rivale storica. Ma vedere Gigi Buffon lasciare quella maglia, quella fascia da capitano, mette comunque i brividi. Giù il cappello, lascia uno dei più grandi portieri della storia. In bocca al lupo, Gigi, qualunque sia il tuo futuro.

L'anniversario della morte di Enzo Tortora, 18 maggio
Trent'anni fa moriva Enzo Tortora. Era uno dei volti più noti della televisione, amico di generazioni di italiani. Ma era divenuto - suo malgrado - anche il simbolo di una giustizia vergognosa. Arrestato senza prove, condannato in primo grado con una sentenza ridicola e con i giornalisti che brindavano, esposto a un linciaggio mediatico e giudiziario senza precedenti. Poi finalmente riconosciuto come totalmente estraneo, totalmente innocente. Quando, da premier, ho firmato la legge sulla responsabilità civile dei magistrati ho pensato a lui, alla sua storia. Ma sono certo che non basti una legge.
Tra le tante battaglie culturali che ci aspettano - nell'Italia del 2018 - c'è anche quella per difendere la giustizia vera, dalle semplificazioni dei talk show, dei social, dei protagonismi. 
La giustizia non è mai giustizialismo. Non è mai show. Non è mai linciaggio mediatico. Essere garantisti è un obbligo costituzionale, anche quando va poco di moda come oggi. 
Noi dobbiamo combattere questa battaglia culturale. Nel nome di Enzo Tortora e di quelli come lui, massacrati mediaticamente pur non avendo commesso alcun reato. 
Per la Giustizia, contro il giustizialismo.

L'ultimo commento politico, 11 maggio
Oggi tanti dicono: il governo Lega-CinqueStelle non piace all'Europa. Probabile, dico io. Aggiungo: non piace nemmeno a me, nemmeno a molti di noi. Ma dobbiamo parlarci chiaramente, amici: quello che conta non è ciò che piace a noi o alla Commissione Europea, ma ciò che piace agli italiani. 
Il 4 marzo il popolo ha parlato. E se la democrazia è una cosa seria, adesso tocca a loro; altrimenti tanto varrebbe non votare.
Salvini e Di Maio hanno la maggioranza in Parlamento, con buona pace di chi diceva che il Movimento Cinque Stelle è un partito di sinistra. Devono rispettare le promesse folli e irrealizzabili che hanno lanciato e rilanciato sui social e nelle piazze: riusciranno a fare una sola aliquota al 15% (flat tax) e dare 1.680€ netti al mese alle famiglie senza lavoro con due figli? Cosa racconteranno a chi farà la fila per il reddito di cittadinanza? Proveranno davvero a rimpatriare 600.000 persone e chiudere Ilva, bloccare Tav e Tap, fermare le grandi Opere? Avranno la forza di cancellare Jobs Act, Buona Scuola, le nostre leggi sui diritti civili e sociali?
Hanno promesso tante cose. E su quelle promesse hanno vinto: chiederemo conto delle loro bugie elettorali, ogni giorno. Perché la democrazia non è uno scherzo e dopo questa esperienza di governo giallo-verde sarà chiara a tutti la differenza tra l'estremismo delle promesse a vuoto e il buon senso delle riforme. Sto ricevendo tante email di persone che hanno voglia di non arrendersi, di ripartire, di darci una mano. Teniamoci in contatto, amici, perché non sarà uno scherzo nemmeno la nostra opposizione, durissima. Diremo con forza NO quando si tratterà di dare la fiducia al Governo. Ma a differenza di altri lo faremo rispettando sempre le Istituzioni e il Governo della Repubblica. Perché noi siamo diversi da chi insulta, da chi odia, da chi illude. E lo dimostreremo anche dall'opposizione. Coraggio amici. Ci aspetta una strada lunga, facciamola insieme.