19 aprile 2024
Aggiornato 11:30
Governo

Lega e M5s, prove di accordo: ma Salvini non molla Berlusconi

Il leader della Lega Nord: «Qualunque cosa accada l'alleanza del centrodestra non si romperà, è un prerequisito»

Salvini e Berlusconi al Quirinale
Salvini e Berlusconi al Quirinale Foto: Angelo Carconi ANSA

ROMA - Berlusconi sì. Berlusconi no. Alla fine, tutto ruota ancora una volta intorno al Cavaliere. Chi lo pressa per lasciar fare Salvini e Di Maio. Chi gli chiede di resistere. E così, mentre tutti parlano di lui, sono le parole di Matteo Salvini in persona a provare a calmare le acque: «Qualunque cosa accada l'alleanza del centrodestra non si romperà, è un prerequisito». Perché l'obiettivo è solo uno: fare un governo. E farlo presto. Ma senza rotture. «Posso semplicemente ripetere testardatamente e coerentemente quello che dico da due mesi: fino all'ultimo lavorerò per un governo che risolva i problemi degli italiani. Ci sono possibilità? Sì, ma non gioco i numeri al lotto. Devo parlare ancora con Di Maio e con Berlusconi, e non c'è una risposta definitiva da nessuno dei due».

O si chiude domani o si torna al voto
«Di tempo ne è passato già abbastanza: o si trova una chiusura nelle prossime ore oppure la chiusura la daranno gli italiani tonando a votare. Entro domani», ha spiegato Salvini, sottolineando che ancora «occorre parlare di programmi, di cose da fare, tasse, lavoro, pensioni, immigrazione, scuola. Come San Tommaso, mi fido ma voglio toccare con mano. Quando avrò parlato con tutti, cosa che non ho ancora fatto... Mentre qualcuno si è arreso, noi ci stiamo provando fino in fondo. Ma non è fatta, se fosse fatta lo direi ma siccome non vendo fumo...».

Di Maio: «Io intanto sono in campagna elettorale»
La palla è nel campo del centrodestra, e per ora il Movimento 5 stelle continua a preparare la campagna elettorale. Lo ha detto il capo politico M5s Luigi Di Maio conversando con i giornalisti alla Camera. «Io - ha spiegato - sto organizzando la campagna elettorale, vediamo cosa succede in queste 24 ore. Noi abbiamo chiesto 24 ore al presidente Mattarella. Ora sta al centrodestra, sono dinamiche loro. Io non ho disdetto il biglietto per domani, ho un treno alle 7.50».

E il Partito democratico?
Ai margini della partita è il Partito Democratico, che si limita a osservare e commentare. Francesco Boccia, intervenuto a Fuorigioco su Rai Radio 1, non è preoccupato: «Le mura della Costituzione sono solide e il nostro è un paese straordinario. Mi preoccupa invece la proposta politica che due partiti politici così possono fare insieme. E sono arrabbiato - ha aggiunto il deputato democratico - con chi nel mio partito non ha consentito che quel confronto avvenisse. Non è tanto il fatto di andare al governo, si fa politica anche facendo saltare gli accordi degli altri. Avremmo potuto sostenere un governo Di Maio con un appoggio esterno già 30 giorni fa. Se c'è qualcuno che esulta perché M5S e Lega fanno un governo insieme io penso che sia da TSO. Avremmo normalizzato il M5S, tenuto fuori la Lega e poi fatto un congresso Pd per fare chiarezza al nostro interno. Per fortuna ora faremo il Congresso», ha concluso Boccia.