Governo Salvini-Di Maio? Deciderà Berlusconi
Se il Cavaliere si farà da parte potrebbe nascere un esecutivo guidato da Lega Nord e Movimento 5 stelle
ROMA - «Non è un veto su Berlusconi è fare un governo che preveda due forze politiche, non quattro, abbiamo visto cosa succede con 4-5 forze politiche al governo…, resta la nostra posizione». Lo ha precisato Luigi Di Maio, capo politico del M5S parlando con i giornalisti a Montecitorio prima dell'incontro con Matteo Salvini. «Abbiamo fatto un passo indietro, abbiamo detto facciamo un contratto sulle cose su cui siamo d’accordo e andiamo avanti insieme per un governo del cambiamento. Non c’è nessun veto – ha ribadito Di Maio -, per me l’interlocutore a destra era la Lega a sinistra era il Pd, tutti e due hanno deciso di tornare in campagna elettorale». «Io ho a cuore due cose» ha detto ancora Di Maio: «Il rispetto per i cittadini italiani che non devono assistere ad ennesimi teatrini e il Presidente Mattarella al quale abbiamo già detto troppe cose, abbiamo minato troppo la sua pazienza. Se ci sono novità vanno al Quirinale e lo dicono al Presidente in modo che possa avere un panorama chiaro perchè io chiaro non ce l’ho. Intanto noi dobbiamo valutare il voto prima possibile, una campagna sprint».
L'incontro con Salvini
«Il M5s e la Lega hanno informato la Presidenza della Repubblica che è in corso un confronto per pervenire a un possibile accordo di governo e che per sviluppare questo confronto hanno bisogno di 24 ore». Con questa nota l’ufficio stampa del Quirinale ha confermato le voci di un incontro tra i due leader che si è concluso intorno alle 14. Al centro dei colloqui, la riapertura di uno spiraglio per le ipotesi di accordo per la formazione di un governo politico che veda impegnate le due forze. Dopo l’incontro, è stata subito convocata una riunione dei gruppi della Lega di Camera e Senato a Montecitorio, presente Salvini, il quale in mattinata aveva dichiarato: «Se non ci sono novità in queste ore non vedo perchè dovrebbero esserci a ferragosto o a fine ottobre e l’accordo potrebbe e dovrebbe essere non solo tra me e Di Maio ma poichè faccio parte di una coalizione con Berlusconi e Meloni, anche loro dovrebbero essere d’accordo con qualunque decisione io prenda».
Berlusconi pronto a farsi da parte
Berlusconi starebbe prendendo in considerazione l'idea di dare l'ok all'esecutivo a due Lega-M5s senza il voto, che comunque sarebbe ininfluente, dei suoi 170 parlamentari. Sono i suoi stessi dirigenti, in queste ore, a pressarlo perché conceda una sorta di astensione o «critica benevola». «Ho parlato col presidente Berlusconi e penso si possa andare in quella direzione», ha spiegato Giovanni Toti, presidente della Liguria, a Radiouno. Il Cavaliere - riporta Repubblica - non sarebbe ancora convinto del tutto. «Non mi vogliono, ne va della mia dignità» continua a ripetere. Ma da giorni figure a lui molto vicine come Fedele Confalonieri - che lo ha fatto anche poche ore fa parlando all'Università Cattolica di Piacenza - gli suggeriscono di far partire comunque la barca Lega-M5S anche senza spingerla.
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