Sgarbi scrive una lettera a Berlusconi: «Non fare passi indietro, non cedere al M5s»
L'accorato appello del deputato al leader di Forza Italia. Intanto Brunetta avverte: «Noi fuori da governo come fece la Lega in passato»

ROMA - «Caro Silvio, al di là della famiglia e della gerarchie di Forza Italia, ascolta l'appello di un amico che ti ha sempre difeso dalle ridicole accuse propagandate da Di Battista e Di Maio e dal mondo dei 5Stelle che ti vuole escludere per indegnità, predicando le idee del delinquente Travaglio e ignorando tutto quello che hai fatto per l'Italia e per la democrazia. Tu hai disarmato il primo colpo di Stato dei magistrati milanesi: ora non cedere, non fare passi indietro, non ritirarti, non accettare il ricatto, non umiliarti, non piegarti. Sarebbe la fine». Il deputato Vittorio Sgarbi ha preso carta e penna per scrivere una lettera aperta al leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, nelle ore in cui il Cavaliere è chiamato a decidere se fare un passo indietro e consentire, così, la nascita di un governo tra Lega Nord e Movimento 5 stelle; tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio.
«Resisti alle prepotenze del Movimento 5 stelle»
«Per la seconda volta - scrive Sgarbi - è tuo dovere resistere alla prepotenza eversiva dei 5Stelle, come hai fatto nel '94. Ritirarti, dare appoggi esterni, consentire l'accordo Lega-M5S equivale ad uscire di scena, ad abbandonare la politica, a riconoscere la sconfitta. Senza speranza e senza rivincita. Una volta fatto un passo indietro, ti arresteranno. Tua figlia Marina che ti suggerisce questa scelta, sbaglia perchè, pur avendolo conosciuto e combattuto, si fida del nemico. Con questi non si può trattare, e non si può sperare di avere garanzie di nessun tipo. E appena ti sarai ritirato, non avrai altre mosse perchè i tuoi non saranno con te, che sei fuori scena,ma si faranno tutelare, pur a loro rischio, umiliandosi, dalla Lega».
«Non accettare i diktat di chi pretende accordi»
«Persa la forza, che sei tu» continua il critico d'arte «cercheranno la clemenza. Non per loro, ma per l'Italia, devi resistere-resistere-resistere. In nome della democrazia, nessuno può chiedere al vincitore di ritirarsi, per un accordo insensato e suicida, nessuno può accettare il diktat di chi pretende accordi, escludendo, per indegnità morale nella loro aberrazione, chi ha contribuito alla vittoria. È una umiliazione che non puoi accettare, e non puoi imporre all'Italia che ha creduto in te. Non perdere tempo con falsi consiglieri che hanno fatto solo il loro interesse, grazie a te. Il resto è tempo perso. Non trattare, non cedere. Non essere la prossima tra le vittime del terrorismo che, per singolare coincidenza, proprio ora Mattarella sta commemorando».
Forza Italia, rischio scontro interno
Intanto i parlamentari di Forza Italia sono chiamati anch'essi a decisioni scomode. Per Renato Brunetta «se nascerà un governo Lega-M5s Forza Italia si comporterà come fece il Carroccio nel 2011 e nel 2013, resterà fuori dall'esecutivo ma non metterà in discussione l'alleanza di centro destra. Se vogliono fare il governo, facciano. Anche nel 2011 e nel 2013 la Lega non votò il governo Monti e il governo Letta, ma l'alleanza rimase. Per noi l'alleanza è un valore e resta. Ma nessuno però ci può chiedere di più».
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