Calenda e la stoccata a Martina: «Mi sono iscritto e non mi ha mai cercato. Mio riferimento? Gentiloni»
"Io leader fronte moderato? Se deciderò lo dirò con chiarezza"

ROMA - Al Pd «mi sono iscritto, ho fatto due riunioni in sezione e ho presenziato alla direzione. Fine» e nessuno l'ha cercato più. Lo afferma il ministro uscente dello Sviluppo economico Carlo Calenda spiegando, in una intervista al Corriere della Sera, che il segretario reggente Maurizio Martina non l'ha cercato, «non ultimamente. Ma il mio riferimento nel Pd è Paolo Gentiloni, con lui parlo spesso».
Delusione?
Deluso? «No. Penso siano impegnati a tenere insieme il partito e questa è giustamente la loro priorità. Mi permetto di osservare che sarebbe meglio evitare la lotta fra caminetti e gigli - sottolinea -. Invece bisogna far riavvicinare al Pd tante persone di qualità, facendo una grande campagna per le iscrizioni e coinvolgendo persone da fuori». «I governi del Pd hanno affrontato bene i problemi e la difesa dei deboli" ma hanno dato "poca legittimità alle paure e rappresentato in modo semplicistico il futuro. Il populista che promette di occuparsi delle paure di oggi - osserva - è più connesso a una società in cui la fiducia è fragile».
Fronte moderato?
Sarà il leader di un fronte moderato? «Ho sempre fatto quello che ho detto. Mi dicevano che ero il candidato di Berlusconi e non l'ho mai incontrato. Che mi sarei candidato al Parlamento, malgrado io smentissi, e non l'ho fatto. Se deciderò di fare un'operazione politica, lo dirò con chiarezza. Di certo un contributo continuerò a darlo».
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