19 marzo 2024
Aggiornato 03:30
Governo

Grillo assicura: epoca vaffa finita ma non inizierà quella degli inciuci

'Governare è condividere una visione e non dividere poltrone', afferma Beppe Grillo in un'intervista a Repubblica

Beppe Grillo e il nuovo simbolo del Movimento
Beppe Grillo e il nuovo simbolo del Movimento Foto: ANSA /ANGELO CARCONI ANSA

ROMA - «Adesso la responsabilità di tutti è dare all'Italia una visione per i prossimi vent'anni» e «governare è affrontare il futuro con chi condivide una visione, non dividere le poltrone e poi scoprire di non avere una visione, tantomeno comune». Beppe Grillo, in un'intervista a Repubblica, ribadisce la necessità di «non mollare» ma mette anche qualche punto fermo in queste settimane di grande incertezza politica. Fermo restando, sottolinea, che il Movimento un capo politico ce l'ha ed è Di Maio. «Sono come una prostituta in una città senza marciapiedi: non so dove collocarmi», dice, promettendo però di continuare «a essere la voce di chi fatica ad andare avanti e dei militanti che lottano per cambiare l'Italia, l'Europa e il mondo. E terrò gli occhi aperti su tutto, anche su di noi».

La specie più forte in politica? Quella che si adatta meglio
«La specie che sopravvive, anche in politica, non è la più forte, ma quella che si adatta meglio. Noi siamo un po' democristiani, un po' di destra, un po' di sinistra, un po' di centro. Possiamo adattarci a qualsiasi cosa. A patto che si affermino le nostre idee» ribadisce sottolineando, però, che «assisterete a una mutazione genetica del movimento. L'epoca del vaffa è finita, ma quella degli inciuci non comincerà».

Visione lunga
"L«talia ora deve riconquistare una visione lunga, a vent'anni - aggiunge -. La sfida è cambiare il sistema culturale, il modo di pensare", dunque "dopo quello è successo, è tempo di uscire in mare aperto e di rovesciare gli schemi». L'Ue? «L'Europa deve rimettersi insieme, ma in modo nuovo. Il problema non è lo spazio comune, ma il modo in cui viene interpretato. In ogni caso - spiega - non vedo ragioni per gli allarmi. Vi sembra che quella attuale sia una Europa difendibile, vicina alle persone? Parla dell'Italia e non vede il mondo».