23 aprile 2024
Aggiornato 08:00
Pd e dintorni

Pd, Delrio: «Segretario? Altri più capaci». Cuperlo: «Renzismo sconfitto, ma no a epurazioni»

I commenti del day-after della Direzione che ha ufficializzato la linea da tenere nelle consultazioni: Pd all'opposizione

Maurizio Martina e Matteo Orfini durante la direzione del Partito Democratico
Maurizio Martina e Matteo Orfini durante la direzione del Partito Democratico Foto: ANSA/UFFICIO STAMPA PARTITO DEMOCRATICO ANSA

ROMA - È il day-after ed è tempo di commenti e bilanci. La direzione Pd di ieri ha ufficializzato il superamento del renzismo, ma anche la linea da tenere durante le consultazioni: un Pd rigorosamente all'opposizione, relegato alla minoranza in Parlamento. Ma ancora non è chiaro cosa, per il Partito Democratico, porterà il "dopo-Renzi". «Ci sono molti altri più capaci di me. Non abbiamo mai ragionato di destini personali", ha detto il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, intervistato a 'Radio anch'io' su Radio1 Rai, rispondendo al conduttore che gli chiedeva se potrà essere candidato alla segreteria del Pd. «Martina - ha aggiunto - traghetterà il partito fino all'assemblea, abbiamo bisogno di riflettere: siamo alla ricerca di una bussola non di un capo, di un leader».

All'opposizione
«E' arrivato un messaggio molto chiaro dall'elettorato italiano: dobbiamo stare all'opposizione. Ci hanno detto che adesso tocca a loro. Il Pd per rispettare la democrazia deve rispettare l'indicazione, che non vuol dire stare sull'Aventino, ma essere molto responsabili. Non ci sottrarremo al dare il nostro contributo, dall'opposizione si può dare un contributo molto costruttivo" ha aggiunto Delrio. «Se Mattarella ci chiedesse di fare il governo? Si valuterà, il presidente della Repubblica ha sempre la nostra massima considerazione».  «Noi  siamo all'opposizione non per un capriccio ma perchè gli elettori ci hanno messo lì».

Cuperlo: il renzismo è sconfitto, ma niente epurazioni
Quanto a Gianni Cuperlo, il suo bilancio è netto: «Il renzismo è sconfitto». In una intervista a 'La Stampa', Cuperlo spiega il suo punto di vista: «Non fa parte della mia cultura chiedere epurazioni: io chiedo una riflessione e una svolta. In questi anni, quello che è stato chiamato il 'renzismo', la combinazione della personalità e della politica di Matteo Renzi e del suo gruppo dirigente, è stato un disegno forte, che per una fase è prevalso, dentro e fuori il Pd. Ma il voto ha sancito in modo evidente la sua sconfitta. E sta qui il limite fondamentale delle dichiarazioni di Renzi in questi giorni: nel rimuovere ancora una volta la realtà per come si è manifestata. Le sue dimissioni sono un atto di responsabilità, ma il tema è cambiare una linea che si è rivelata perdente». Cuperlo ribadisce che «il risultato del voto è inequivocabile. E con la destra non si può e non si deve governare, mai». Però, aggiunge, «Di Maio e Salvini sono usciti vincitori dalle urne ma senza numeri pieni per governare: avanzino le loro proposte e tutti dovranno valutare. Penso che il Pd non debba fare da stampella a nessuno. Se alla fine di queste verifiche il Paese fosse paralizzato, allora si dovranno valutare le eventuali proposte del capo dello Stato, compreso un governo di scopo aperto a tutte le forze politiche che affronti poche questioni e restituisca in tempi ragionevoli la parola agli elettori».