19 aprile 2024
Aggiornato 23:00
Gentiloni a Berlino

Gentiloni a Berlino rassicura la Merkel: «Italia avrà governo stabile e non populista»

A due settimane dalle elezioni politiche, il premier uscente Paolo Gentiloni si è recato a Berlino per un incontro bilaterale con la cancelliera Angela Merkel

ROMA -A due settimane dalle elezioni politiche, il premier uscente Paolo Gentiloni si è recato a Berlino per un incontro bilaterale con la cancelliera Angela Merkel. Un incontro per rinsaldare l'amicizia tra Italia e Germania, e per rassicurare l'alleato europeo rispetto a un appuntamento elettorale vissuto, a livello internazionale, come uno delle principali fonti di instabilità dei prossimi mesi. Così, in conferenza stampa, al termine dell'incontro con la Cancelliera, il premier ha assicurato: «L'Italia avrà un governo, un governo stabile, e non penso che abbia alcun pericolo che abbia un governo dominato da posizioni populiste e antieuropee»

Centrosinistra un pilastro del prossimo governo
Partendo dai sondaggi pubblicati oggi, «credo che le soluzioni di governo per il nostro Paese non le danno i sondaggi ma gli elettori il 4 marzo. Dobbiamo tutti rispettare quella che sarà la scelta e il giudizio dei nostri elettori. La mia opinione è che l'unico pilastro possibile di una coalizione stabile e pro-Ue possa essere solo il Pd. Tuttavia credo che l'ultima parola spetta agli elettori e dopo il voto sarà il Presidente della Repubblica a dare le indicazioni». E ha aggiunto: «Sono convinto che la coalizione di centrosinistra possa essere il pilastro del prossimo governo»

Le responsabilità dell'Ue
Gentiloni ha poi rimarcato la necessità che l'Europa investa risorse del suo bilancio sul modello sociale europeo e sulla gestione del fenomeno migratorio: così si potranno battere i populisti. «Quando Ue discute del suo bilancio pluriennale i cittadini chiedono di impegnare risorse su questi temi: non mi rassegnerò mai all'idea che si possa separare l'efficienza economica dalla democrazia e dal modello sociale europeo» fatto di «società aperta, impegni per il clima, libero commercio». A giudizio di Gentiloni «un'Europa che investe su questo sarà sempre più in grado di battere posizioni populiste e antieuropee».

Con Merkel visione comune
E con Merkel «abbiamo una visione comune che certamente sarà importante per il rilancio dell'Unione Europea": nei prossimi mesi, "insieme alla Francia e ad altri Paesi», «dobbiamo dare impulso all'ambizione europea. L'Europa deve in qualche modo, anche attraverso la discussione sul suo bilancio, fare di più e fare meglio. Le due cose devono andare insieme: sulle risorse per il bilancio europeo l'Italia è pronta a fare la sua parte ma dobbiamo fare uno sforzo per concentrare sempre di più risorse su sicurezza, difesa, gestione dei flussi migratori, investimenti, politiche del lavoro».Temi che «hanno necessità di un impulso comune».

Regolamento di Dublino
«Sul regolamento di Dublino c'è un negoziato che va avanti: deve essere un'intesa che tenga insieme responsabilità e solidarietà da parte dei vari membri della Ue. Non possiamo accettare l'idea che qualche Paese si tiri fuori da una comune responsabilità europea sui temi delle migrazioni. Ne possiamo capire le ragioni, nel rapporto con l'opinione pubblica, ma sono ragioni che investono tutti i Paesi europei: ognuno deve fare la sua parte e nessuno può immaginare di utilizzare solo una parte dello schema europeo rifiutando solidarietà su altre parti» ha detto Gentiloni.

Missione comune
Le «eccellenti» relazioni e la «collaborazione» tra Italia e Germania è «molto importante che si concentrino sempre di più, con la Francia e altri Paesi», sulla capacità di offrire all'Europa «obiettivi ambiziosi». Del resto «l'Europa è uscita dalle grandi crisi del 2016, ha dimostrato di saper non far prevalere il populismo e il nazionalismo, e ora servono passi avanti graduali per rispondere ad una domanda che c'è di rilancio dell'Unione europea».  Poi, ha sottolineato Gentiloni, «abbiamo una missione da compiere anche sul piano geopolitico, ne discuteremo la prossima settimana a Bruxelles con i cinque Paesi del Sahel, e Germania e Italia nei rapporti col Mediterraneo hanno interessi e punti di vista comuni» che «si sono manifestati nel modo con cui abbiamo affrontato insieme la sfida migratoria, combinando capacità ragionevole di accoglienza e la capacità finalmente di infliggere colpi significativi alle reti criminali dei trafficanti». A questo proposito "siamo molto orgogliosi del fatto che grazie al nostro imepgno le reti dei trafficanti hanno ridotto la loro presa sulle rotte mediterranee, sono diminuiti gli sbarchi e i morti in mare, sono aumentati i rimpatri volontari».