26 aprile 2024
Aggiornato 07:30
Legge elettorale

Legge elettorale, il ministro Orlando rincara la dose sul Rosatellum

Il ministro della Giustizia Andrea Orlando è tornato a marcare la sua posizione in merito alla riforma della legge elettorale

ROMA - Il ministro della Giustizia Andrea Orlando, in occasione di un incontro promosso alla sede Luiss di Villa Blanc a Roma da Inpiù, si è soffermato con il direttore di askanews Paolo Mazzanti sui temi caldi della politica nazionale, sul ruolo della Giustizia per favorire la crescita economica e sulle iniziative prese in tal senso dal governo. Infine anche un accenno alla lotta al terrorismo ed al cyber crime in chiave europea e sovranazionale.

Secondo lei il Rosatellum passerà e in questo caso che coalizione dovrebbe fare il centrosinistra?
"Penso che il Rosatellum deve passare per il bene del Paese. Se non dovesse passare ci sarebbe un contraccolpo sulla credibilità delle istituzioni ma anche sulla credibilità del Partito democratico che è il partito che più di ogni altro si è speso per la modifica della legge elettorale. Quindi il mio auspicio, ed il mio impegno, è perchè la legge venga approvata. Le coalizioni sono quelle di tutte le forze progressiste che intendono battere il populismo ed essere un'alternativa alla destra. Credo che in Italia i poli siano tre, e chiunque si sottrae a questa evidenza non tiene conto del fatto che i nemici, gli avversari, non sono quelli che stanno a qualche metro di distanza da te ma sono quelli che ti stanno di fronte. Per noi Grillo è la destra".

Quali iniziative ha preso e sta prendendo il governo per consentire la crescita economica e gli investimenti delle imprese?
"Abbiamo migliorato le performance del processo civile, quest'anno siamo saliti ulteriormente nella classifica doing business che riguarda la risoluzione delle controversie commerciali, in 4 anni siamo risaliti di 49 posizioni. Abbiamo poi investito sulla informatizzazione del civile, potenziato il tribunale delle imprese e migliorato il carico di arretrato, con un abbattimento significativo dell'arretrato civile. I tempi del processo sono scesi, anche se non quanto vorremmo. Ma siamo passati dai 512 giorni al nostro insediamento agli attuali 360 giorni per il primo grado del civile. Quindi tutti segnali che lasciano sperare in un aumento della competitività del paese anche facendo leva sui miglioramenti nell'ambito della Giustizia".

Una innovazione importante è stata il tribunale delle imprese. Quale il primo bilancio?
"E' sicuramente una intuizione felice perchè consente ad una impresa estera che investe in Italia di vedere risolto il proprio contenzioso, ed i dati di quest'anno ce lo dicono, nell'80% dei casi in meno di un anno. Che vuol dire attestarsi su un livello di rapidità superiore a quello della media europea e poter dire a chi vuole investire in Italia che il sistema della Giustizia italiana sta facendo degli sforzi per migliorare ma intanto c'è una corsia preferenziale per gli investitori stranieri che consente di avere delle risposte in tempi assolutamente celeri".

Una domanda sulla condivisione a livello europeo dei temi legati al terrorismo e alla Cyber Security. Dopo i grandi attentati di Parigi e Bruxelles si era detto che bisognava potenziare le capacità di intelligence europee, dando anche vita a una procura anti-terrorismo europea. A che punto siamo?"Sull'intelligence si procede con una certa speditezza. Sulla procura abbiamo fatto il primo passo, che è quello della costituzione, ma i compiti non sono ancora quelli all'altezza della sfida. Dovremo batterci perchè si occupi anche di terrorismo e cyber crime, perchè è l'unica dimensione nella quale si può effettivamente fronteggiare dei fenomeni che ormai hanno definitivamente una dimensione sovranazionale".