Renzi apre la campagna elettorale: «Votate il Pd perché è l'unico argine ai populismi»
Il segretario del Partito democratico è intervenuto a Orvieto ospite dell'iniziativa di Giuseppe Fioroni e dalla cittadina umbra ha dato avvio alla sua campagna elettorale

ORVIETO - Matteo Renzi riparte da Orvieto. Dalla città del pozzo di San Patrizio, l'ex premier dà inizio ufficialmente alla sua campagna elettorale con un vero e proprio richiamo al «voto utile». Secondo Renzi da un lato c'è il Partito democratico perno del sistema, dall'altro «due populismi» che, per il leader democratico, porterebbero il Paese alla deriva. Ospite dell'iniziativa organizzata da Giuseppe Fioroni, l'ex premier usa toni da piena campagna elettorale e invita tutti a tenere presente che il voto ai democratici è l'unico modo per fermare «i populisti", che nel resto d'Europa segnano il passo e che solo in Italia «rischiano di prendersi la rivincita». Un messaggio rivolto ai dirigenti del suo partito, ma forse anche al mondo dei media e all'establishment. «In questa fase zen che stiamo attraversando vorrei dire: il posizionamento interno... ciascuno si metta come crede, comodo. Ma si smetta di parlare male del Pd, perché o il Pd salva il paese, o l'Italia andrà in mano agli estremisti, quelli che credono alle sirene, alle scie chimiche, quelli che dicono che abbassano le tasse e poi non lo fanno».
Pd unico argine ai populismi?
Renzi torna sul punto in continuazione, senza usare giri di parole: «Non scegliere il Pd alle prossime elezioni sarebbe il più grande regalo possibile all'estremismo grillino o a quello in camicia verde. Se viene meno il Pd è l'argine che crolla, la diga che viene meno - insiste l'ex premier -. Siamo il punto fondamentale di tenuta del sistema». Parole, appunto, che sembrano rivolte non solo all'interno del Pd. Ma il leader democratico dedica anche un richiamo specifico agli altri dirigenti del suo partito: «Il Pd è casa di tutti, di chi viene da un'esperienza più di sinistra, di chi viene più moderata e di chi smette di guardare il Pd come il luogo nel quale farsi le pulci reciprocamente».
Renzi: Fuori non c'è democrazia
«Non ci rendiamo conto che fuori da noi ci sono modelli di democrazia interna vagamente discutibili", ha aggiunto. Tutti devono avere chiaro che se perde il Pd vincono «due estremismi, due populismi, che sono il contrario dell'esperienza popolare. Mi è capitato vedere avversari politici esaltarsi ed esultare quando il Pil andava male!». D'altro canto, avverte, «non possiamo stare stabilmente a lamentarci di loro, dobbiamo dire cosa faremo: abbiamo abbassato le tasse, ma non basta: dobbiamo fare uno sforzo in più per abbassare le tasse. I diritti...». Ha concluso Renzi: «C'è solo una strada: sei mesi di campagna elettorale che noi non possiamo fare urlando e gridando».
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