29 marzo 2024
Aggiornato 11:00
Cronaca

Vandalizzata la statua di Falcone a Palermo, Gentiloni: «Misera vigliaccheria»

Per la dirigente scolastica della scuola Giovanni Falcone allo Zen di Palermo questo gesto è stato un colpo al cuore, ma non è affatto la prima volta che si verificano episodi del genere

PALERMO - Vandali in azione alla scuola Giovanni Falcone dello Zen di Palermo. Ignoti hanno divelto il busto del magistrato e l'hanno scagliato contro un vetro dell'istituto mandandolo in frantumi. Sull'episodio, che ha destato sconcerto in tutta Italia, indaga la polizia. Sulla vicenda è intervenuto, con un messaggio su Twitter, anche il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni che ha osservato come «oltraggiare la memoria di Falcone è una misera esibizione di vigliaccheria». Per la presidente della Camera, Laura Boldrini «oltraggiare la memoria di Falcone non basterà a oscurare la sua grandezza. A Palermo gesto ignobile e vigliacco».

Non è la prima volta
Non è la prima volta che la statua del magistrato ucciso nella strage di Capaci assieme alla moglie e agli agenti della scorta, viene danneggiata. Dirigenti e insegnanti dell'istituto da anni sono impegnati a diffondere la cultura della legalità tra i ragazzi del quartiere, tra i più degradati della città. Il gesto arriva a poco più di una settimana dall'anniversario della strage di via D'Amelio del prossimo 19 luglio, in cui furono assassinati Paolo Borsellino e cinque agenti di scorta.

La dirigente scolastica: Non molleremo
«E' stato colpito un simbolo fortissimo - ha detto la preside della scuola Falcone, Daniela Lo Verde -. Il nostro esempio di riferimento in tutte le azioni didattiche, e in tutto ciò che facciamo nei confronti dei bambini. E' stato un colpo al cuore. Anche se ero preparata, è stato ugualmente una sensazione così forte di grande sconforto rispetto a ciò che facciamo per accogliere al meglio i bambini e andare incontro a tutte le utenze». La dirigente scolastica racconta di essere riuscita a restaurare il busto in occasione dell'anniversario del 23 maggio, perché era già stato vandalizzato. «Non molleremo, perché crediamo sempre in ciò che facciamo, ma questo gesto ci pone davanti a domande a cui non sappiamo rispondere. Le istituzioni ci hanno dato appoggio e sostegno, ma in prima linea ci siamo noi che in qualche modo dobbiamo combattere contro situazioni incresciose, di povertà - ha concluso Daniela Lo Verde - . Allo Zen ci sono tante belle persone, e non è detto che sia frutto dello Zen. Ma sono atti che si ripetono ogni volta che c'è una ricorrenza».