19 aprile 2024
Aggiornato 23:00
Politica

Apologia del fascismo, dopo la spiaggia di Chioggia il Pd porta la legge alla Camera

Da domani sarà in discussione alla Camera la legge 3243, che chiede l'introduzione dell'articolo 293-bis del codice penale per punire chiunque propaganda le immagini o i contenuti propri del partito fascista o del partito nazionalsocialista tedesco

ROMA - Da domani sarà in discussione alla Camera la legge 3243, a prima firma di Emanuele Fiano (Pd), che chiede l'introduzione dell'articolo 293-bis del codice penale per punire "chiunque propaganda le immagini o i contenuti propri del partito fascista o del partito nazionalsocialista tedesco». Lo affermano i deputati del Pd David Ermini, Stefano Esposito, Simona Malpezzi, Alessia Morani e Alessia Rotta. "Per intenderci - sottolineano - basta saluto romano, gadget nostalgici e varia merce delle stessa categoria. Con aggravante se tutto questo viene attuato attraverso strumenti telematici o informatici». "Una buona cosa, condivisibile da tutti - spiegano i parlamentari - visto che l'apologia di fascismo è reato e che troppo spesso i confini che hanno permesso manifestazioni offensive nei confronti della nostra storia a difesa della libertà dal regime nazifascista sono stati superati ignobilmente (il caso della spiaggia di Chioggia di questi giorni ne è un esempio). E invece no: perchè i cari amici a Cinque stelle, in commissione prima, hanno avuto il coraggio e la spudoratezza di considerare il provvedimento liberticida. Perchè in fondo, e neppure troppo in fondo, loro sono quella roba lì. E si sa: il richiamo alle origini è sempre dietro l'angolo".

Il caso della spiaggia di Chioggia
Come ha raccontato Repubblica, il gestore dello stabilimento Punta Canna che conta 650 posti tra lettini e gazebo, Gianni Scarpa, si è costruito una spiaggia a sua immagine e somiglianza, con tanto di cartelli e immagini che invocano ordine e disciplina esplicitando chiaramente le sue simpatie fasciste. Tanto che gli uomini della Digos sono intervenuti sul posto per condurre accertamenti e per raccogliere materiale per una possibile segnalazione alla magistratura. "Ho una clientela esemplare" racconta l'imprenditore. "La gente maleducata mi fa schifo, la gente sporca mi fa schifo. A me la democrazia mi fa schifo. Io sono totalmente antidemocratico e sono per il regime. Non potendolo esercitare fuori da casa mia, lo esercito a casa mia. E sono molto soddisfatto che la gente si comporta benissimo. Voi sapete che io sono per lo sterminio totale dei tossici. Quelli che non capiscono il mio messaggio si autoeliminano da soli. Il 50% della popolazione mondiale è merda". Già 5 anni fa la spiaggia divenne oggetto di dibattito tra i media per il suo divieto ai bambini ("è semplicemente perché non ci sono giochi", spiegò a suo tempo Scarpa) e per il cartello all'ingresso "Zona ad alta frequentazione di gnocchi e gnocche». E aggiunse: "Non rompete i coglioni! Parcheggio solo per i residenti, altrimenti manganello sui denti". 

La denuncia dell'Anpi
Dopo la pubblicazione dell'articolo, sono stati allertati questura di Venezia e Prefettura: sono in corso accertamenti che potrebbero portare a una denuncia di apologia del fascismo per l'imprenditore. "La concessione demaniale arriva dallo Stato - dichiara il comitato Anpi di Chioggia - così come chi dovrebbe far rispettare la legge Mancino e la Costituzione, ovvero la Prefettura di Venezia per mano delle autorità di pubblica sicurezza. A 'Punta Canna', in quanto concessione demaniale su suolo italiano, si devono rispettare le leggi dello Stato, congruenti con la Costituzione nata dalla Resistenza antifascista.Chiediamo l'immediata revoca della concessione balneare allo stabilimento e l'applicazioni delle sanzioni previste dalla legge al suo gestore".