M5S, Grillo: il nostro modello? San Francesco
Forse da Beppe Grillo non ce lo si sarebbe aspettati, ma il leader del Movimento Cinque Stelle, in riferimento alla proposta di reddito di cittadinanza, stupisce tutti dichiarando qual è il modello cui i pentastellati si ispirano

ROMA - «Ognuno si sceglie i suoi modelli. C'è chi lo vede in Craxi, c'è chi considera Mangano un eroe, c'è chi va ancora appresso a Obama e chi si è già fiondato su Macron. Il Movimento 5 Stelle, molto umilmente, vede un riferimento ideale verso la figura di San Francesco. Non è certo per fini elettorali o per prendere il 'voto dei cattolici' che il MoVimento è stato fondato, nel 2009, proprio il 4 ottobre, giorno in cui si festeggia il patrono d'Italia». Lo scrive Beppe Grillo, in un post sul suo blog, dopo le parole del cardinale Parolin, segretario di Stato Vaticano, sull'accostamento tra il M5s e San Francesco. "Era - sottolinea - una dichiarazione d'intenti. Un volersi elevare a una dimensione che non è quella ristretta e miope della politica, ma quella senza confini dello spirito e dell'uomo. Abbiamo sempre volato alto», anche quando nei sondaggi «eravamo relegati alla voce 'altri'».
L'avventura con Gianroberto
Grillo ricorda quindi l'amico con cui ha condiviso la sua esperienza politica fin dall'inizio: «Gianroberto ed io prendemmo questa decisione perchè san Francesco è un santo ambientalista, animalista e che ha creato il suo ordine, dando impulso al rinnovamento della Chiesa, senza soldi. Attraverso le sue azioni. Il poverello di Dio si scagliò con il solo esempio contro la lussuria dei cardinali del suo tempo, pur avendo un profondo rispetto delle istituzioni ecclesiastiche. Era il santo adatto per un Movimento senza contributi pubblici, senza sedi, senza tesorieri, senza dirigenti».
La priorità? i 17 milioni di italiani che vivono in povertà
Il leader M5s rivendica la scelta fatta ormai quasi dieci anni fa di far nascere il Movimento 5 Stelle «sotto il segno di San Francesco», dice. E spiega: «Lui era chiamato il pazzo di Dio, noi siamo i pazzi della democrazia». Ma poi specifica: «Questo non vuol dire che noi siamo come lui, ma che per noi è il miglior esempio possibile a cui tendere. Non credo che il cardinale Parolin abbia voluto scoraggiare il nostro amore per il santo di Assisi. Mi ha fatto invece piacere che abbia voluto puntualizzare che 'io sono contento se ci sono partiti o persone dentro ai partiti che hanno questa attenzione verso la povertà'». L'ex comico conclude quindi rivolgendo un pensiero a quei 17 milioni di italiani a rischio povertà. «L'unica soluzione è il Reddito di Cittadinanza il cui fine è duplice: restituire la dignità e reinserire nel mondo del lavoro. Tutti ci dicono che è impossibile, noi siamo convinti che con la volontà politica si può fare subito», conclude Grillo.
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