18 aprile 2024
Aggiornato 02:30
Patto sul sistema tedesco

Berlusconi strizza l'occhio a Renzi: «Al voto in autunno e spero di tornare a ragionare col Pd»

Secondo il leader forzista Silvio Berlusconi è possibile che si vada al voto anticipato in autunno. Nel frattempo l'ex Cav tende la mano a Matteo Renzi in vista di una nuova possibile alleanza tra Fi e Pd

Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi.
Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi. Foto: ANSA/ DANIEL DAL ZENNARO ANSA

MILANO - Per il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, è possibile che si vada al voto anticipato il 24 settembre. Lo ha detto durante la presentazione del Movimento animalista dell'ex ministro Michela Brambilla e ribadito pochi minuti dopo alla scuola politica del suo partito. Avendo partecipato alla fondazione di un nuovo partito «ho ritenuto di segnalare che potrebbe esserci la possibilità che si voti in autunno» e quindi devono calcolare, per mettere in piedi la loro iniziativa su tutto il territorio nazionale, questi tre mesi, poi «personalmente ritengo che la legislatura potrebbe anche finire nei suoi termini naturali e quindi che si voti nel mese di febbraio», ha dichiarato Berlusconi. La cosa più importante però per il leader forzista è che «si arrivi presto a una legge elettorale condivisa che garantisca la corrispondenza tra elettori e parlamentari» ha concluso.

Berlusconi: Si vota il 24 settembre
Silvio Berusconi poco dopo ha rilasciato un'intervista al Messaggero e ha ribadito che il «patto sul sistema tedesco è possibile» e che si può votare in autunno. Il leader di Forza Italia quindi ha strizzato l'occhio a Matteo Renzi aggiungendo: «Io spero e credo che si potrà tornare a ragionare in modo costruttivo col Pd». Sulle intercettazioni, poi, si è schierato in maniera netta a favore dell'ex presidente del Consiglio e della ex ministra Maria Elena Boschi: «Trovo riprovevole la campagna contro Renzi e Boschi».La proposta di legge elettorale del Pd, ha proseguito Berlusconi, «non ha la maggioranza in Senato, così come è spacca il Paese su un tema che invece dovrebbe unire, come le regole elettorali».

Fi strizza l'occhio al Pd
Forza Italia ragiona «come sempre nell'interesse complessivo, che in queste materie non può essere ricondotto a piccoli calcoli di convenienza immediata. Io spero e credo - ha aggiunto - che si potrà tornare a ragionare col Pd». Quello che è certo, secondo Berlusconi è che questa proposta «non è una buona base di partenza». Per il leader forzista il sistema tedesco è uno dei due grandi sistemi possibili, accanto al semipresidenzialismo alla francese. «L'unico che funziona davvero in Europa nei Paesi in cui non è prevista l'elezione diretta del Presidente». Berlusconi ha escluso che le correzioni alla legge elettorale possano essere fatte per decreto («sarebbe davvero senza precedenti», ha detto). «Ho l'impressione che senza un accordo il momento in cui sarà possibile ridare finalmente la parola agli italiani si allontanerebbe sensibilmente».

Il leader forzista tende la mano a Renzi e Boschi
Sulle intercettazioni, «ben venga il ravvedimento del pd, anche se interessato. In generale - ha affermato l'ex premier - io non sono mai per usare contro i miei avversari gli stessi metodi che loro hanno usato contro di me, e quindi non ho esitazioni a definire riprovevole la campagna scandalistica della quale sono vittime Renzi e la Boschi. Sono avversari, ma vogliamo sconfiggerli sul piano delle idee, dei programmi e della capacità di governo, non usando questi metodi che ci ripugnano».Riguardo il futuro del centrodestra, per Berlusconi ci sono due modi per regalare la vittoria a Renzi o Grillo.

...E prende le distanze da Meloni e Salvini
Il primo è dividersi: «l'esempio francese è un caso di scuola, e per di più la Lega mi sembra molto lontana dal consenso di cui gode Le Pen in Francia». Il secondo errore, «non meno grave, è quello di immaginare di federare le forze politiche del centrodestra, che sono e devono rimanere ben distinte», su un progetto che non abbia i connotati liberali, riformatori, cristiani, che sono quelli che prevalgono in Europa, nei Paesi in cui il centrodestra vince le elezioni. «Il liberalismo è il futuro, non il passato del centrodestra. Immagino che Salvini e Giorgia Meloni abbiano la lungimiranza necessaria per rendersene conto e non vogliano chiudere ogni prospettiva per le ragioni e le speranze degli elettori di destra», ha concluso Berlusconi.