29 marzo 2024
Aggiornato 07:00
Sentenza storica della Corte Costituzionale

Il pareggio di bilancio non è (più) un dogma costituzionale: i diritti dei cittadini vengono prima

I supremi giudici hanno risolto una controversia fra Regione Abruzzo e Provincia di Pescara, sostenendo che non devono venire meno i servizi agli studenti disabili a causa delle politiche di austerity. Laura Castelli del Movimento 5 stelle: «Ora non ci sono più scuse»

ROMA – Il pareggio di Bilancio non è (più) un dogma costituzionale. Lo ha stabilito la corte Costituzionale nella sentenza 275/2016 che ha risolto la controversia fra Regione Abruzzo e Provincia di Pescara. La notizia è stata accolta con gioia da Laura Castelli, onorevole del Movimento 5 stelle che in un post sul blog di Beppe Grillo ha parlato di una decisione «storica».

«È la garanzia dei diritti incomprimibili ad incidere sul bilancio»
Il concetto di pareggio di bilancio è stato inserito nella Costituzione italiana nel 2012 con una legge che ha modificato la Carta agli articoli 81, 97, 117 e 119 e ha elevato a legge suprema dello Stato alcuni principi di contabilità in modo da tenere sotto controllo il debito pubblico. Secondo la sentenza della corte Costituzionale però, i diritti dei cittadini (anch'essi tutelati dalla Carta) devono venire prima dei principi economici. In particolare i giudici hanno dato ragione alla provincia di Pescara, che ha contestato il mancato finanziamento da parte della Regione Abruzzo del servizio di trasporto degli studenti disabili. Dalla Regione avevano sostenuto di non voler pagare il servizio perché tale erogazione era prevista «nei limiti della disponibilità finanziaria determinata dalle annuali leggi di bilancio e iscritta sul pertinente capitolo di spesa», ma per la suprema Corte: «È la garanzia dei diritti incomprimibili ad incidere sul bilancio, e non l’equilibrio di questo a condizionarne la doverosa erogazione».

I diritti dei disabili
I giudici hanno ricordato che il diritto all’istruzione del disabile «è consacrato nell’art. 38 Cost., e spetta al legislatore predisporre gli strumenti idonei alla realizzazione ed attuazione di esso, affinché la sua affermazione non si traduca in una mera previsione programmatica, ma venga riempita di contenuto concreto e reale. La natura fondamentale del diritto, che è tutelato anche a livello internazionale dall’art. 24 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, adottata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 13 dicembre 2006, ratificata e resa esecutiva con legge 3 marzo 2009, n. 18, impone alla discrezionalità del legislatore un limite invalicabile nel "rispetto di un nucleo indefettibile di garanzie per gli interessati' (sentenza n. 80 del 2010), tra le quali rientra il servizio di trasporto scolastico e di assistenza poiché, per lo studente disabile, esso costituisce una componente essenziale ad assicurare l’effettività del medesimo diritto».

Castelli (M5s): «Ora non ci sono più scuse»
Per Castelli quindi non saranno più valide le «solite scuse come 'i soldi non ci sono' o 'bisogna rispettare il pareggio di bilancio'», perché la Corte Costituzionale «in sostanza, dice che i diritti costituzionali sono più importanti di un vincolo di bilancio, anche se voluto dalla Troika». La deputata grillina quindi ha annunciato che non appena salirà al governo il M5s finirà l'era dell'austerity: «Il debito pubblico deve essere gestito da una classe politica responsabile che ha la volontà di fare investimenti per far ripartire davvero il Paese, senza esclusione di nessuno. Il debito pubblico deve avere obbiettivi, missioni, guardare a un'economia reale che tende a una ricchezza diffusa con un'ampia visione temporale. Così facendo si abbatte il debito stesso, che sarà sanato da economia reale, benessere, posti di lavoro, sviluppo e innovazione».