Di Maio: «L'aereo di Renzi ci è costato 160 milioni. Trump se l’è pagato lui e ha speso meno»
Il vicepresidente della Camera, ospite di Paolo Del Debbio su Rete4, ha spiegato perché non è d'accordo sulle modifiche alla Carta proposte da Matteo Renzi
ROMA – Luigi Di Maio ospite di Paolo Del Debbio su Rete4 per la trasmissione sul referendum costituzionale del 4 dicembre Perché Sì, perché No. L'esponente del Movimento 5 stelle ha spiegato perché non è d'accordo sulle modifiche alla Carta proposte da Matteo Renzi e ha smontato la propaganda degli esponenti del Sì.
L'aereo di Renzi costa più di quello di Trump
Il videpresidente della Camera ha dato il meglio di sé quando ha parlato dell'aereo di Stato acquistato recentemente da Renzi. «Questo è l'aereo di Renzi, quello che c'è sopra, quello che c'è sotto è l'aereo di Donald Trump, l'ottavo aereo più lussuoso al mondo» ha detto il pentastellato mostrando le foto dei due aerei. Di Maio ha proseguito: «Renzi è riuscito a spendere più di Donald Trump per il suo nuovo aereo di Stato, spendendo 160 milioni. Trump se l’è pagato lui e l’ha pagato di meno, con l'ottavo aereo più lussuoso al mondo. E ci vengono a dire che devono stravolgere la Costituzione per farci risparmiare 50 milioni di euro? Ma se ne hanno spesi 160 solo per un aereo di Stato!».
La legge taglia-stipendi del M5s
Poi un altro attacco al premier dal grillino: «Visto che a Renzi piacciono le slide, io stasera le ho portato questa. Questa è la nostra legge che dimezza lo stipendio ai parlamentari della Repubblica: ci vogliono due ore di lavoro alla Camera per approvarla e due ore di lavoro al Senato, non due anni e un referendum che ci costano quasi 350 milioni di euro». Di Maio ha spiegato che iniziando a lavorare sulla norma «il martedì, la domenica è già legge e ti fa risparmiare 90 milioni di euro facendo guadagnare 3000 euro netti al mese a tutti i parlamentari invece di 10.000 lordi».
In Toscana il M5s restituisce 80 mln ai cittadini
Quindi il deputato ha invitato il presidente del Consiglio in Toscana, «visto che è la sua regione» dove i parlamentari del M5s, i consiglieri regionali, i sindaci hanno restituito al popolo italiano 80 milioni di euro di stipendio e rimborsi tagliati, «senza fare una legge, perché se la politica veramente vuole tagliare gli stipendi non deve fare una legge, deve fare un bonifico ogni mese e rinuncia a un po' di soldi che prende sui propri conti correnti».
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