Renzi: «10mila assunzioni tra poliziotti, infermieri e dottori. E via Equitalia»
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha annunciato particolari della nuova legge di Bilancio: 10mila assunzioni per forze dell'ordine, infermieri e dottori, via Equitalia e nuovi fondi per la sanità
ROMA - 10mila nuove assunzioni nella pubblica amministrazione a abolizione di Equitalia. Parola di Matteo Renzi. La legge di Bilancio che il Governo approverà nelle prossime ore è l'ultima prima del voto al referendum, e il premier sembra determinato ad alzare la posta in gioco. Così, Renzi ha annunciato un «intervento importante, come promesso, per l'abolizione di Equitalia e la creazione di un modello diverso di agenzia». E, «dal 7 novembre», ha spiegato, «chi è in ritardo con i pagamenti riceverà un Sms».
Misure ribadite
Misure già annunciate e già presenti nei documenti sottoposti al Parlamento, ma Renzi ha voluto rinfrescare la memoria agli italiani davanti all'assemblea dell'Anci a Bari. Una manovra che sarà incentrata su «due parole chiave: bisogno e merito», che «non è una parolaccia».
10mila dipendenti pubblici
Entrando nel merito dei provvedimenti, Renzi ha spiegato che «sul turnover un segnale ci sarà. Possiamo immaginare di avere almeno per le forze dell'ordine, gli infermieri e, forse, i dottori, 10 mila unità per poter bandire subito i posti». Il premier ha però anche sollecitato un cambio di mentalità tra i dipendenti pubblici: «Bisogna rottamare la filosofia 'Checcozaloniana' dell'impiegato pubblico, devono per primi tornare a sentire l'orgoglio di servire il tricolore. Poi bisogna anche sbloccare i contratti».
Via Equitalia, più soldi per la sanità
Quindi, l'abolizione di Equitalia. E, ancora, nessun taglio, anzi «più soldi per la sanità» e investimenti sull'edilizia scolastica «fuori dal Patto di Stabilità. E' tutto finanziabile - ha tranquillizzato - ma bisogna tornare a progettare». Quindi, soldi ai Comuni per lo sviluppo delle periferie.«C'erano 500 mln sul 2016 - ha detto - ma avete presentato progetti per 2,1 mld. Tutti i progetti presentati saranno finanziati entro il 2017».
L'appello ai sindaci
Il premier si è quindi appellato a tutti gli amministratori locali, a suo avviso la «prima linea» dello Stato, perché facciano la propria parte per riportare la «fiducia» nel Paese. Renzi ha ricordato di essere il primo sindaco alla guida di un esecutivo, circostanza che ha definito «non il riconoscimento a una persona ma a una funzione. Si è finalmente preso atto che il sindaco e i sindaci sono gruppo dirigente di questo Paese». Il premier è ottimista: «Io penso che l'Italia sia un Paese con un futuro straordinario, ne sono certo. E due anni e mezzo a Palazzo Chigi mi hanno convinto ancora di più, e ho provato il più grande stress test dell'ottimismo», ha spiegato, aggiungendo però che per far questo occorre superare un «atteggiamento molto forte in Italia», quello di chi «a fronte di chi ci sta provando vive nel complottismo, nell'idea che siano tutti ladri». Quindi l'appello finale: «Non mollate alla rassegnazione e aiutateci a riportare fiducia in questo meraviglioso Paese».
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