Referendum, Renzi: mi aspetto molti Sì da centrodestra, Lega e M5S
Matteo Renzi è sempre più ottimista: al referendum, si aspetta molti 'sì' dal centrodestra, dalla Lega e dall'M5s. E su D'Alema, afferma che l'ex premier sta cercando di rientrare in partita
ROMA - Che il referendum si vinca «da destra», lo aveva già detto. Ma ora, Matteo Renzi fa un passo ulteriore. A suo avviso, «molta gente di centrodestra, del M5s e della Lega voterà a favore del referendum». Lo ha detto Matteo Renzi a Radio anch'io. «I parlamentari M5S invece voteranno No - ha proseguito - già, chi glielo leva il giochino a quelli? State scherzando? Ma il popolo che li vota è chiamato a votare per un domanda secca: Sì o No alla riduzione del numero dei parlamentari, Sì o No alla riduzione dei costi...».
Non è un derby
Intervistato a Radio Anch'io, Renzi ha puntualizzato che la sfida referendaria "non è un derby tra Renzi e il resto del mondo, è un derby Italia contro vecchia guardia». Il riferimento era alla personalizzazione praticata dal premier stesso in una prima fase, e di cui oggi accusa le opposizioni. Il premier ha anche ripreso una battuta di Massimo D'Alema, che aveva detto che il referendum sulle riforme si presentava come «un derby tra Renzi e il resto del mondo».
D'Alema? Cerca di rientrare nella partita
«Credo che D'Alema usi il referendum per rientrare in partita, vota no convinto di poter rappresentare il futuro" ha osservato Renzi. «D'Alema per me è il passato, lui vota no perchè spera di essere il futuro» ha aggiunto. «Mi colpisce molto il fatto che mi accusino di non lavorare - ha proseguito il premier - in queste ultime ore stiamo presentando in giro per l'Italia il grande progetto Industria 4.0, per D'Alema può non essere lavorare, ma per me incontrare queste persone, anche se mi fa sembrare un boy scout prestato alla politica, è importante. "Stiamo facendo cose rinviate per 20-30 anni».
Il futuro dell'Italia
Il presidente del Consiglio ha ribadito che «quello che è in ballo non è il futuro di Renzi o del governo, ma i prossimi vent'anni dell'Italia. Ogni discussione sul mio futuro personale, sul futuro del governo, sul futuro degli avversari lascia il tempo che trova. A inizio referendum abbiamo sbagliato a impostare la questione così».Perché, ha chiosato, «Il voto non è tra simpatia e antipatia ma tra chi vuole cambiare e no».
(Con fonte Askanews)
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