Centrodestra, nuove prove di leadership: sfida Salvini-Parisi. E Maroni strizza l'occhio ai moderati
La sfida per la leadership del centrodestra è cominciata e intorno ai due protagonisti va delineandosi un nuovo scacchiere di alleanze. Mentre Roberto Maroni si sgancia dal suo segretario, dentro Forza Italia non tutti tifano Parisi

ROMA - Il duello a distanza tra Matteo Salvini e Stefano Parisi per la leadership del centrodestra è appena iniziato, ma sta già mettendo in discussione vecchie e nuove alleanze dentro e fuori la Lega Nord. Mentre Parisi rischia di spaccare Forza Italia, Maroni si smarca da Salvini e guarda ben oltre l'universo che ruota intorno al segretario del Carroccio.
La sfida tra Salvini e Parisi
La sfida è servita. Matteo Salvini e Stefano Parisi puntano entrambi alla leadership del centrodestra e intorno a loro vanno definendosi i contorni di un nuovo scacchiere di alleanze. Da un lato c'è la Lega Nord, che non rinuncia a dare battaglia contro il governo Renzi e ha dato appuntamento ai suoi fedelissimi per il tradizionale raduno di Bergamo il 16,17 e 18 settembre. Dall'altro c'è il centrodestra moderato che ruota intorno al city manager di Milano e ha chiesto ai suoi sostenitori di riunirsi negli stessi giorni.
Maroni guarda al centrodestra moderato
A Stefano Parisi ammiccano non solo Maurizio Lupi e Angelino Alfano, ma anche l'altro personaggio di spicco della Lega Nord insieme a Matteo Salvini, Roberto Maroni. La distanza tra i due leghisti, infatti, sembra sempre più importante e tra il segretario del Carroccio e il governatore della Lombardia lo scontro è diretto soprattutto per quanto riguarda l'atteggiamento verso il Capo dello Stato, Sergio Mattarella. Per Salvini è un «complice degli scafisti», per Maroni un «innovativo» da non criticare oltremisura.
Salvini: Si guarda avanti e non indietro
Nella Lega si sta aprendo una frattura dalle imprevedibili conseguenze. Mentre il governatore della Lombardia va formalizzando una linea di solidarietà politica nei confronti di Mattarella, Alfano e Parisi, il leader della Lega Nord invece non apre ad alcuna possibilità di dialogo con i «moderati» di turno. Sul suo profilo Facebook Salvini oggi scrive che: «se qualcuno pensa di coinvolgere nel "centrodestra" del futuro Alfano, Fini, Verdini, traditori e poltronari vari, ha sbagliato a capire! La Lega non ci starà mai: si guarda avanti, non indietro».
Le opposizioni a Parisi in Forza Italia
Salvo poi chiedere sommessamente l'approvazione dei suoi fedelissimi girando a loro la domanda che chiude il suo post: «siete d'accordo?». E la risposta social dei suoi sostenitori non lascia adito a dubbi: per loro Alfano è un «traditore» e Verdini «una carogna», le «uniche alleanze possibili sono con Fratelli d'Italia e Casapound». Nel frattempo, però, anche Stefano Parisi ha i suoi problemi in seno a Forza Italia. Per Renato Brunetta l'unico leader indiscusso resta Silvio Berlusconi e non c'è spazio per un «Papa straniero». La battaglia tra il segretario del Carroccio e il city manager di Milano è ancora tutta da giocare.