Italicum, il Tribunale di Torino ammette il ricorso dell'M5s
Il Tribunale di Torino ha ammesso un ricorso presentato contro l'Italicum sollevando la questione di costituzionalità di fronte alla Consulta
ROMA - Il Tribunale di Torino ha ammesso un ricorso presentato contro l'Italicum sollevando la questione di costituzionalità di fronte alla Consulta. «Non possiamo che essere soddisfatti - ha affermato nel darne notizia Fabiana Dadone, firmataria del ricorso al Tribunale di Torino contro l'Italicum, insieme ai membri M5S della commissione Affari costituzionali alla Camera - visto che si tratta degli stessi punti, premio di maggioranza e capilista bloccati, su cui tanto abbiamo lottato in aula mentre il Pd imponeva la legge apponendo addirittura la fiducia».
Ora la parola alla Consulta
«Nel giorno in cui i comitati referendari hanno annunciato il non raggiungimento delle firme per abrogare la legge elettorale - ha aggiunto- la Corte ammette che comunque quei quesiti avevano un senso. Ora la parola passa alla Corte costituzionale che saprà ben giudicare quelle questioni che tanto abbiamo criticato rimanendo inascoltati mentre i parlamentari dei partiti votavano obbedendo solo al loro capo e mai alla loro conoscenza».
Renzi: referendum passaggio cruciale
Il referendum sulle riforme è un passaggio «cruciale non per i destini di qualcuno ma per la credibilità di una classe dirigente». Lo ha sottolineato il premier e segretario Dem, Matteo Renzi, aprendo la direzione del Pd. «Avverto la responsabilità di questo passaggio importante per la vita del nostro partito e vorrei offrire un'occasione di dialogo molto sincera, molto profonda e molto franca. Siamo alla prima direzione Pd - ha spiegato Renzi - dopo le amministrative che non sono andate bene, ma anche la prima dopo Brexit, dopo la più grande strage di civili italiani all'estero, dopo un G7 chiave per la crescita, e dopo la mobilitazione del nostro gruppo dirigente su tasse e jobs act. Il tutto durante una raccolta firme per un referendum cruciale non per i destini di qualcuno ma per la credibilità di una classe dirigente».
(Fonte Askanews)
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