18 agosto 2025
Aggiornato 13:30
Parlamentari Cinque Stelle: ora giudicherà la Corte, a dispetto Pd

Italicum, il Tribunale di Torino ammette il ricorso dell'M5s

Il Tribunale di Torino ha ammesso un ricorso presentato contro l'Italicum sollevando la questione di costituzionalità di fronte alla Consulta

ROMA - Il Tribunale di Torino ha ammesso un ricorso presentato contro l'Italicum sollevando la questione di costituzionalità di fronte alla Consulta. «Non possiamo che essere soddisfatti - ha affermato nel darne notizia Fabiana Dadone, firmataria del ricorso al Tribunale di Torino contro l'Italicum, insieme ai membri M5S della commissione Affari costituzionali alla Camera - visto che si tratta degli stessi punti, premio di maggioranza e capilista bloccati, su cui tanto abbiamo lottato in aula mentre il Pd imponeva la legge apponendo addirittura la fiducia».

Ora la parola alla Consulta
«Nel giorno in cui i comitati referendari hanno annunciato il non raggiungimento delle firme per abrogare la legge elettorale - ha aggiunto- la Corte ammette che comunque quei quesiti avevano un senso. Ora la parola passa alla Corte costituzionale che saprà ben giudicare quelle questioni che tanto abbiamo criticato rimanendo inascoltati mentre i parlamentari dei partiti votavano obbedendo solo al loro capo e mai alla loro conoscenza».

Renzi: referendum passaggio cruciale
Il referendum sulle riforme è un passaggio «cruciale non per i destini di qualcuno ma per la credibilità di una classe dirigente». Lo ha sottolineato il premier e segretario Dem, Matteo Renzi, aprendo la direzione del Pd. «Avverto la responsabilità di questo passaggio importante per la vita del nostro partito e vorrei offrire un'occasione di dialogo molto sincera, molto profonda e molto franca. Siamo alla prima direzione Pd - ha spiegato Renzi - dopo le amministrative che non sono andate bene, ma anche la prima dopo Brexit, dopo la più grande strage di civili italiani all'estero, dopo un G7 chiave per la crescita, e dopo la mobilitazione del nostro gruppo dirigente su tasse e jobs act. Il tutto durante una raccolta firme per un referendum cruciale non per i destini di qualcuno ma per la credibilità di una classe dirigente».

(Fonte Askanews)