Gentiloni in Libia, ecco cosa bolle in pentola

ROMA - «Saranno attivati gli accordi libici-italiani e altri accordi economici oltre che saranno facilitati gli ingressi dei libici negli Stati dell'Unione Europea attraverso l'Italia». Lo ha detto Ahmed Omar Meitig, presidente del Consiglio presidenziale del governo di unità libico nel corso di una conferenza stampa a Tripoli con il ministro degli Esteri italiano Paolo Gentiloni in visita nel Paese nordafricano.

Riapertura sedi diplomatiche
L'Italia «sta esaminando la riapertura della sua delegazione diplomatica» in Libia. Lo ha affermato il ministro degli esteri Paolo Gentiloni, parlando in conferenza stampa da Tripoli dove è arrivato oggi in una visita a sorpresa.«Non siamo in grado di indicare una data precisa per la riapertura della nostra ambasciata a Tripoli», ha aggiunto il titolare della Farnesina come riportano i media libici. «L'obiettivo principale della visita - ha proseguito il ministro - è sostenere quello che è successo 12 giorni fa con l'ingresso a Tripoli del Consiglio presidenziale che ha cambiato i giochi in Libia».

Guerra?
«Siamo pronti a venire incontro alle richieste delle autorità libiche nel campo della lotta all'Isis. Questo processo non viene deciso a Roma o a Londra, ma a Tripoli ed il governo dovrà gestirlo», ha proseguito il ministro prima di sottolineare che «l'Europa è impegnata a sostenere con forza il Consiglio presidenziale» del governo di unità nazionale aggiungendo che «molti miei colleghi verranno in Libia». «L'Italia collaborerà con la Libia» e presto «ci saranno passi concreti» in questa direzione, ha affermato il ministro al termine dell'incontro con il primo ministro designato del governo di unità libico Fayez al Sarraj. Lo ha riferito l'emittente «On.Tv» che ha trasmesso in diretta la conferenza stampa. Il titolare della Farnesina è arrivato questa mattina all'aeroporto Mitiga della capitale dove è stato accolto dal vice premier del governo di unità nazionale sostenuto dalle Nazioni unite, Ahmed Maiteeq. Gentiloni è il primo alto responsabile occidentale a recarsi in Libia dal 2014.

(Con fonte Askanews)