20 aprile 2024
Aggiornato 00:00
Smentita notizia su decisione a margine G20

Lotta all'Isis, Gentiloni: coinvolgiamo di più la Russia, ma le sanzioni rimangono

Il Ministro degli Esteri Palo Gentiloni, rispondendo a un'interrogazione parlamentare, ha parlato di lotta all'Isis, rapporti con la Russia, sanzioni, vendita di armi e relazioni tra Mosca e Ankara

ROMA - «La nostra proposta è di coinvolgere maggiormente la Russia nella coalizione» internazionale contro l'Isis: lo ha affermato il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, rispondendo alla Camera ad un'interrogazione parlamentare. «Noi siamo fra chi ha visto le grandi opportunità e non solo i problemi rappresentate dell'intervento russo in Siria: certamente l'incidente del caccia abbattuto dalla Turchia rende tale coinvolgimento più problematico, ma su questo obiettivo il governo e la diplomazia italiana continueranno a lavorare» ha proseguito Gentiloni, sottolineando come occorra «una coalizione il più coesa ma anche il più estesa possibile, vista la minaccia rappresentata dal terrorismo».

Rafforzare la coalizione
Gentiloni ha ricordato a questo proposito come l'obbiettivo sia quello di rafforzare la risposta della coalizione, sia quella militare (in cui Italia è impegnata «su diversi fronti, in particolare in Iraq, dove siamo il Paese europeo più impegnato») sia quella, «fondamentale», politica: la transizione in Siria, un atteggiamento più inclusivo per la comunità sunnita in Iraq e un accordo in Libia.

Sanzioni
«Non c'è stata ovviamente nessuna decisione su una proroga delle sanzioni alla Russia in occasione del G20 di Antalya e ogni eventuale proroga dovrà essere decisa dal Consilgio d'Europa, e sarà all'ordine del giorno del Consiglio del 17 e 18 dicembre prossimi", ha affermato il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni. «Anche condividendo le sanzioni, l'Italia si è sempre battuta in questi mesi perché le sanzioni che riguardano un atto grave e specifico in Ucraina non comportassero una rottura totale con la Russia: siamo orgogliosi che quella di mantenere dei canali di contatto non sia più una posizione italiana, ma condivisa», ha proseguito il Ministro. «Che cosa si deciderà riguardo alle sanzioni uscirà dal concerto non facile di 28 Paesi e dipenderà dal motivo delle sanzioni, ovvero il rispetto o meno degli accordi di Minsk, che impegna Russia e Ucraina: tale verifica sarà alla base di una decisione che non è affatto stata presa», ha concluso Gentiloni.

L'Italia rispetta gli embarghi delle armi
Il Ministro ha aggiunto che «L'Italia rispetta le leggi del nostro Paese, le regole dell'Ue e quelle internazionali sia per quel che riguarda l'embargo che i sistemi d'arma vietati»«Abbiamo un'industria della Difesa moderna che ha rapporti di scambio ed esportazione con molti Paesi del mondo; è importante ribadire che per quanto riguarda l'Arabia Saudita, Paese che fa parte della coalizione anti-Isis, non è il primo Paese destinatario delle nostre esportazioni» ha rilevato Gentiloni, spiegando che dai dati relativi al 2014 e il sesto, e in base ai dati dell'anno precedente (l'ultimo per cui esistono anche le cifre rispetto agli altri Paesi) l'Italia è preceduta da Gran Bretagna, Francia e Germania. «Verso Israele, che è un Paese amico, abbiamo esportato tre milioni di euro contro gli oltre 250 della Germania o i 28 della Romania» ha sottolineato il Ministro: «Nei confronti di Paesi come la Siria o la Libia naturalmente il governo rispetta pienamente embargo alle forniture di armi stabilito in entrambi i casi nel 2011 a livello internazionale».

Nodo Russia-Turchia
Secondo il Ministro, dopo la crisi diplomatica scoppiata fra Russia e Turchia per l'abbattimento del cacciabombardiere russo nei pressi del confine siriano l'Italia sta lavorando per una de-escalation. «Quello che stiamo cercando di fare, anche io parlando al telefono col Ministro degli Esteri turco che incontrerò nei prossimi giorni, è lavorare a una de-escalation perché siamo consapevoli della pericolosità della situazione e del fatto che l'incidente possa costituire un ostacolo per le iniziative diplomatiche per una soluzione della crisi siriana; confidiamo che i canali diplomatici possano raffreddare le tensioni», ha riferito Gentiloni. «Credo che dobbiamo fare la fatica - se siano convinti della minaccia del terrorismo - di tenere assieme una coalizione molto vasta: non possiamo immaginare che sia formata solo da un gruppo di Paesi iperomogenei», ha proseguito il Ministro: «Per una soluzione politica, che è l'unica possibile, occorre unire attorno al tavolo anche Russia, Iran, Arabia saudita; il che non significa non avere una posizione e non difendere i diritti delle popolazioni»«Siamo consapevoli che Paesi come la Turchia e l'Arabia Saudita sono nella coalizione e ci devono rimanere, se l'obbiettivo è quello di sconfiggere il terrorismo», ha concluso il titolare della Farnesina.

(Con fonte Askanews)