20 aprile 2024
Aggiornato 15:00
Il presidente di sel intervistato da il messaggero

Vendola: «La vicenda degli scontrini è stata usata come foglia di fico»

Secondo il presidente di Sel il Pd è un insieme di enclave, le une in lotta contro le altre

ROMA - «A Roma cominciamo ora la discussione su alleanze e programmi. E non dobbiamo iniziarla voltando pagina ma rileggendo le pagine precedenti, e 'Mafia Capitale' non può essere derubricata solo a un fatto processuale. Il Pd dai tempi della giunta Alemanno praticando un attivo consociativismo ha condiviso scelte e malaffare. Il fatto che si potesse essere consociativi con un manipolo di fascisti degli anni '70 è un grosso problema. E così il fatto che non ci si è accorti del ritorno dei criminali nei gangli delicati del governo capitolino. E così il fatto che le cooperative rosse potevano diventare un altro pezzo della trama politico-affaristico-criminale». Lo afferma Nichi Vendola, presidente di Sinistra Ecologia Libertà, in un'intervista pubblicata oggi su «Il Manifesto».

Vendola: La vicenda degli scontrini mi fa rabbia
«E poi - prosegue - mi fa rabbia la vicenda degli scontrini. Oggi quei penosi scontrini producono lo stesso turbamento del romanzo criminale di Carminati e Buzzi. E questo ha consentito ai nostalgici di Mafia Capitale, e cioè ai poteri immobiliari e finanziari di Roma, di dare l'assalto all'esperienza di Marino che invece aveva anche elementi di discontinuità importante e che il Pd ha provato a normalizzare estromettendo Sel dalla giunta. Tutte queste cose entrano nella valutazione che dovremo fare nei prossimi mesi».

Il Pd dimentica la parabola della pagliuzza e della trave
Il Pd vi aveva già cacciati dalla giunta. Pensa che in futuro possa ripensarci e tornare agli equilibri dell'era Marino? «Non lo so. Il Pd - risponde - è un'insieme di enclave, le une in lotta contro le altre. Quello che so è che ora a usare la foglia di fico degli scontrini è la destra romana, sodale di quella doppia filiera criminale che iniziava con i fascisti della banda della Magliana e finiva con i mafiosi. Per la sinistra - conclude Vendola - non vale la parabola della pagliuzza e della trave. Una pagliuzza, un'incredibile superficialità come quella degli scontrini in una città scossa dagli scandali e attraversata da una crisi sociale molto profonda ha visto lesionato il rapporto della città con il suo sindaco». (Fonte Askanews)