19 marzo 2024
Aggiornato 08:00
La presidente Boldrini sui flussi

«Bene Renzi sulla necessità di standard comuni Ue sull'immigrazione»

«L'Europa non è riconosciuta e rispettata nel mondo perché fa muri, ma perché è quella dell'economia sociale, del welfare, del rispetto dei diritti», afferma Laura Boldrini, che insiste affinché l'Ue faccia passi avanti nella gestione dei flussi migratori

ROMA (askanews) - «Ho letto con piacere l'intervista al Corriere della Sera del presidente del Consiglio Renzi. Ha detto cose molto condivisibili. Mi sono occupata per 15 anni di diritto d'asilo e credo che sia un tema sul quale l'Unione Europea possa avviare una vera politica di integrazione, che implica anche uniformare gli standard di protezione e di assistenza». Lo ha dichiarato la presidente della Camera, Laura Bordini in un'intervista al Corriere della Sera.

Diritto d'asilo in Italia non a chiunque
«Un somalo che arriva in Italia può ottenere il diritto di asilo ma non se arriva in un altro Paese, e viceversa. Se non c'è uno stesso metodo di valutazione - ha sottolineato -, è ovvio che tutti vogliono andare laddove c'è più disponibilità di vedere accolta la richiesta d'asilo». «C'è chi si meraviglia che persone che attraversano il mare sui barconi abbiano il cellulare, senza capire che si tratta di gente che fino a un momento prima aveva esattamente lo stesso nostro stile di vita, ma e' dovuta fuggire dai bombardamenti e dalla violenza - ha osservato ancora la terza carica dello Stato -. In Italia, comunque, il diritto d'asilo non viene riconosciuto a chiunque lo chieda: ci sono commissioni che incontrano i richiedenti e decidono, dicendo anche dei no».

Immigrazione non sia materia di demagogia
«Alla Camera - ha poi sottolineato Boldrini - questo argomento viene affrontato da alcuni gruppi in modo ideologico e ciò non aiuta l'approfondimento, mentre temi come immigrazione e asilo, troppo importanti per farne materia di demagogia, dovrebbero essere trattati in modo da trovare le soluzioni e non con ricette semplicistiche, e per questo impraticabili». «I muri sono la soluzione che fa più breccia, ma che non risolve perché la gente disperata, quella che fugge dalle bombe in Siria o dalle persecuzioni in Eritrea riesce ad arrivare lo stesso. L'Europa non è riconosciuta e rispettata nel mondo perché fa muri, ma perché è quella dell'economia sociale, del welfare, del rispetto dei diritti. I nostri partner, a cominciare dagli Stati Uniti, sono preoccupati dalla debolezza europea», ha concluso.