19 marzo 2024
Aggiornato 10:00
Il senatore del Pd sul nodo immigrazione

Latorre: «Accogliere tutti produce disastri»

«L'accoglienza è tale finché è gestibile»: così il senatore del Pd, Nicola Latorre intervistato dal Messaggero commenta gli ultimi fatti di cronaca relativi all'immigrazione nel nostro Paese e auspica ad una diversa distribuzione dei migranti nel Paese: «I centri non devono accogliere un numero di persone illimitato ma un numero che può essere controllato»

ROMA (askanews) - In tema di accoglienza «dobbiamo stare molto attenti a non fare i cerchiobottisti. Bisogna dire con estrema chiarezza che l'accoglienza e' un dovere morale prima ancora che un rispetto dei trattati. Allo stesso tempo pero', e con altrettanta fermezza, occorre dire che l'accoglienza e' tale fino a quando e' gestibile. Quando non lo e' piu', si rischia di produrre effetti opposti a quelli voluti». Lo ha dichiarato il senatore del Pd, Nicola Latorre intervistato dal Messaggero e in riferimento all'assassinio dei due coniugi vicino Catania per cui e' stato fermato un cittadino ivoriano.

I limiti delle politiche
«Eventi di questo tipo - ha proseguito Latorre - devono spingerci a capire anche i limiti delle politiche messe fin qui in campo e la maniera per superarli». Accoglienza gestibile per Latorre significa «che i centri non devono accogliere un numero di persone illimitato ma soltanto quelle a cui si può realmente garantire un trattamento dignitoso e che possono essere totalmente controllate. Per questo, distribuire piuù diffusamente i migranti consente di evitare concentrazioni pericolose e allarmanti».

Contro le strumentalizzazioni
«Ogni speculazione e ogni strumentalizzazione rendono più complicata la gestione delle cose. Non dimentichiamoci che c'è l'ivoriano criminale di Catania ma c'è anche l'ucraino che si è immortalato nel napoletano, tentando di sventare una rapina» ha ricordato il senatore dem, che rivolgendosi al leader della Lega Nord, Matteo Salvini ha osservato: «Alcune reazioni sono talmente indecenti da essere incommentabili. Consiglio a Salvini, e a chi come lui specula su queste cose, di mettersi davanti a uno specchio e chiedersi: come posso essere caduto così in basso?».