20 aprile 2024
Aggiornato 13:00
Il leader M5S sui flussi migratori

Grillo: fondi Ue da destinare alle economie africane

Per Grillo «è obbligatorio dare a queste persone delle migliori opportunità di vita nelle loro nazioni con investimenti mirati (sanità, infrastrutture, delocalizzazione di aziende produttive) con un nuovo Piano Marshall che potremmo attualizzare in 'Piano Merkel'»

ROMA (askanews) - Dai respingimenti a un nuovo piano Marshall per ridurre i flussi migratori attraverso la cooperazione economica internazionale: il Movimento 5 stelle prova a mettere a fuoco l'altro corno del problema «invasione», quello delle cause dell'esodo dai paesi poveri o martoriati dalla guerra, dopo le polemiche di agosto e le accuse di «razzismo». Il precedente è quello del post dell'8 agosto sul blog di Beppe Grillo, firmato dal consigliere comunale torinese Vittorio Bertola. Il quale aveva proposto un piano in quattro punti: giro di vite sui permessi di soggiorno per protezione umanitaria, sistemi efficienti per il rimpatrio forzato, procedura accelerata per i ricorsi contro il diniego dell'asilo, sorveglianza più stretta dei profughi nel sistema di accoglienza. Oggi Grillo lancia un post di tenore più terzomondista, andando incontro, in questo caso, a chi ha il cuore più a sinistra fra i suoi elettori. «La migrazione biblica in corso non la fermeranno i carri armati, né i fili spinati o l'affondamento dei barconi», sottolinea il blog del leader M5S.

Regolamento di Dublino da mettere in discussione
«Ora - osserva - si mette in discussione il regolamento di Dublino (che impone al profugo la permanenza nel Paese di arrivo), solo ora si chiede di accelerare le procedure di riconoscimento dei profughi (in Italia grazie all'incapacità di Alfano sono di circa due anni). Misure che il M5S ha chiesto da tempo venendo sbeffeggiato o ignorato o accusato di razzismo». La soluzione? Per Grillo «è obbligatorio dare a queste persone delle migliori opportunità di vita nelle loro nazioni con investimenti mirati (sanità, infrastrutture, delocalizzazione di aziende produttive) con un nuovo Piano Marshall che potremmo attualizzare in 'Piano Merkel' finanziato con una quota dei Pil nazionali da destinare all'Africa». Ma anche "l'eliminazione della produzione di armi" e "la fine dell'ingerenza occidentale con missioni di pace e subordinazione totale agli interessi americani nel Mediterraneo e in Medio Oriente".

L'importanza di aiutarli nei Paesi d'origine
«Un post intelligente», commenta il deputato Daniele Del Grosso, componente della commissione Esteri. Anche se, avverte, «non si tratta di essere filoleghisti o razzisti, se vai alla stazione Tiburtina a Roma ti sembra quasi di entrare in uno stato africano; è una situazione che non è sostenibile, quelli soffrono e la gente si arrabbia». In ogni caso, taglia corto il parlamentare stellato, «questi non la fermi coi carri armati né con le ruspe. Quindi o li aiuti lì nei loro paesi o continueranno ad arrivare».

Muri irrealistici
Per Carlo Sibilia, componente del direttorio M5S, «il blog non va molto lontano da quello che abbiamo sempre detto. E se ci vogliono invece connotare come amici di Salvini qualcosa non va in chi legge». Il Movimento 5 stelle, sostiene Sibilia, «non ideologizza la questione immigrati, e il fatto che la Merkel chieda il superamento del regolamento di Dublino va incontro a quello che abbiamo sempre chiesto. Le immagini che abbiamo visto al confine macedone o ungherese sono impressionanti. Ma mettere due metri di filo spinato per ripararsi da gente che si vuole spostare a tutti i costi è irrealistico». La linea ufficiale, insomma, è che non è cambiato nulla rispetto al post agostano a firma Bertola: «Non credo che quella del blog sia una correzione di rotta, anzi è una conferma di quel che abbiamo già detto, ma è anche giusto dare una stretta sulle identificazioni».