19 aprile 2024
Aggiornato 22:00
L'intervista del DiariodelWeb.it

Di Battista: «Il M5s salverà Roma. Ma io non sarò sindaco»

Il più noto dei deputati del Movimento 5 stelle si tira fuori dalla corsa al Campidoglio: «Spero che si voti al più presto per cacciare il primo cittadino più odiato. E chiedo ai cittadini di votare non me, ma le nostre idee»

ROMA – In molti invocano (o temono, a seconda dei punti di vista) il suo nome per una candidatura a sindaco di Roma. Spinto dagli scandali che hanno travolto tutti gli altri partiti e dalla sua visibilità di volto più noto del Movimento 5 stelle, Alessandro Di Battista avrebbe probabilmente gioco facile a prendersi il Campidoglio. Ma non sarà così. Nonostante il precipitare degli eventi che aprirà probabilmente la porta delle urne già il prossimo anno, il deputato grillino ribadisce in questa intervista al DiariodelWeb.it la sua posizione: quella di completare il suo mandato parlamentare. E non solo perché glielo chiede Casaleggio.

Di Battista, i vostri consiglieri comunali hanno sostenuto che, nonostante lo scoppio dell'inchiesta, Mafia capitale continua. Perché?
Sono otto mesi che è scoppiata Mafia capitale. Un tempo chiamavamo il sindaco «Ignaro Marino» perché non si accorgeva di nulla. Oggi è diventato «Ignavo Marino», perché gli abbiamo fornito informazioni su informazioni, eppure in questi otto mesi è andato in deroga invece di portare avanti le gare d'appalto. Che servono, fatte nel modo migliore e non sotto emergenza, per recuperare i soldi dei cittadini romani ed erogare migliori servizi.

Eppure Marino è uscito pulito dalle indagini della magistratura. La sua onestà non è una garanzia?
Marino non è in grado di governare. Per la sua incapacità ma anche perché si sta occupando più dei guai interni al Partito democratico, di valutare se ci siano altri delinquenti oltre a quelli già arrestati. Se Roma è in un caos mai visto dal punto di vista dei trasporti, dell'immondizia, degli appalti, degli sprechi, è proprio per questo.

Negli ultimi giorni il Pd sembra aver teso di nuovo la mano al suo sindaco. Secondo lei perché?
Ho visto gli abbracci alla Festa dell'unità, come se Roma fosse una città felice, che sta vivendo un momento dignitoso. Renzi, e anche il ministro Boschi, come sempre stanno cercando di prendere tempo. Il Pd non ha un candidato e sa che se si andasse a votare tra un mese in pochissimi lo voterebbero. Nei palazzi si parla di una lista civica con un nome esterno al partito, perché molti politici hanno paura di bruciarsi. Insomma, temono che il M5s possa vincere.

Anche con iniziative simili a quella vista in Sicilia, con la strada finanziata dal Movimento?
Lavoreremo anche a questo. I soldi che ci tagliamo dai nostri stipendi stanno davvero aiutando delle persone: i parlamentari di Roma, ad esempio, destinano questi fondi alle piccole e medie imprese. Evidentemente il M5s sta facendo strada, in tutti i sensi. Le nostre ruspe sono in azione, ma per costruire una strada con 300 mila euro dei parlamentari siciliani. Fatta dall'opposizione: immaginate cosa potremmo fare se stessimo al governo.

Ma voi il candidato per Roma ce l'avete? Magari proprio lei?
Il M5s ha un altro metodo: ha un programma. Stiamo presentando le nostre proposte per Ama, Atac, Acea, per l'emergenza abitativa. Noi chiediamo che sia il programma ad essere votato. Per quanto mi riguarda, ho già dichiarato che prima finirò il mandato in parlamento. Quindi se, come speriamo, si voterà al più presto, non sarò il candidato.

Neanche se dovesse chiederglielo la rete?
No, io sono un parlamentare della Repubblica e devo rispettare il mio mandato. Sono un portavoce di tutti i cittadini, anche coloro che non hanno votato il M5s, quindi non mi candiderò. Roma non la salva un nome: un tempo c'era Alemanno, che oggi è indagato per mafia; altri si sono affidati a Marino, l'«extraterrestre», che è diventato il sindaco politicamente più detestato che la capitale abbia mai avuto. Roma la può salvare un programma. Chiediamo ai cittadini di valutare queste idee, di metterci alla prova e, se poi non le dovessimo rispettare, alle elezioni successive voterebbero qualcun altro. Scopriamo scandali su scandali, sprechi dei soldi dei cittadini: pensiamo che i romani meritino un'opportunità.