30 luglio 2025
Aggiornato 20:00
Il centrodestra dopo le elezioni

Fede al DiariodelWeb.it: «Il leader resta Berlusconi»

Lo storico direttore del Tg4 sta con il vecchio leader: «Alle regionali Forza Italia ha retto. E solo grazie ai suoi voti. Troppo presto per cercare un successore». E il rapporto con Salvini? «Sarà suo compagno, come lo era Bossi»

ROMA – Le elezioni regionali hanno segnato il disastro di Forza Italia? Tra i vecchi berlusconiani c'è anche chi non la pensa così. E si tratta di un profondo conoscitore della politica, oltre che delle questioni del centrodestra, come Emilio Fede. Al DiariodelWeb.it, lo storico direttore del Tg4 offre una lettura personale ed alternativa del risultato del voto: gli azzurri hanno retto grazie al loro leader indiscusso, che resta Silvio Berlusconi. E Salvini? Può essere un ottimo braccio destro, come il Bossi dei tempi d'oro.

Direttore, come interpreta il voto di domenica?
Chi si ostina a dire che il risultato delle regionali non interessi la politica nazionale sbaglia. Quel che sta succedendo dentro al Partito democratico avrà uno sviluppo quanto prima. Renzi ha ricevuto un avvertimento: non è così facile mettere ordine a un Paese troppo frastornato da problemi economici, disoccupazione, tasse e immigrazione. Queste elezioni testimoniano un'Italia ancora in cerca di se stessa.

Una bocciatura degli italiani al premier?
Non solo. La bocciatura è a coloro che la maggioranza degli italiani ha individuato come responsabili della mancanza di certezze. Renzi lo considero un giovane in gamba, pieno di coraggio, ma attenzione: la gattina frettolosa fa i gattini ciechi. La sconfitta in Liguria è un campanello d'allarme, anche se lui tenta di minimizzare. Il dato più preoccupante per il governo dovrebbe essere quel 50% e oltre di persone che ha disertato le urne, per dissapore, sfiducia, tristezza o malinconia. Come a dire che non interessa più una politica fatta di tante parole e pochi fatti.

Cosa dovrebbe fare ora Matteo Renzi?
Innanzitutto ammettere che questo è un segnale per lui, che lo invita a promettere di meno e a mantenere di più. Certamente ha tentato di dare una scossa, ma a chi? I politici restano quelli di sempre. Il mio parrucchiere napoletano mi ha detto: «Ha visto, dottò? Sono sempre le stesse persone. Io e tutta la mia famiglia non siamo andati a votare, perché non ci crediamo». È triste, perché la gente deve trovare la forza per reagire.

Eppure la Lega Nord e il Movimento 5 stelle hanno ottenuto ottimi risultati.
Grillo, purtroppo, è la prova di questo scontento. Salvini, invece, fortunatamente raccoglie i problemi più popolari: mettere ordine sull'immigrazione, diminuire le tasse, rivalutare le pensioni... Ha promesso quelle quattro o cinque cose che stanno a cuore alla gente.

Dunque lei crede in un centrodestra a trazione leghista?
A metà. Non credo che Berlusconi lo accetterebbe così. Un accordo fra i due c'è, ma non so fino a che punto potrà durare, perché le redini le ha Salvini.

E Forza Italia?
Ha retto, eccome. Guardiamo i numeri: in questa Campania martirizzata dalla tragedia dei giovani senza lavoro, e che meriterebbe più rispetto, Forza Italia prende ancora il 18%. Un risultato importante. Ma il partito regge soprattutto sulla simpatia e sulla fiducia che la gente ha ancora in Berlusconi. I volti nuovi, come Giovanni Toti che è stato mio collega e che stimo, sono appesi a una fibrillazione che è impossibile capire come e quando si potrà fermare.

Deve essere ancora Berlusconi a dare le carte?
Sì, ma non può giocarle da solo. Deve avere un compagno di partita, che non può essere che Salvini.

Come Bossi un tempo?
Bravo. L'importante è che questo risultato, però, è stato una boccata d'aria per Berlusconi. Gli ha ridato la forza di andare in giro, a fare comizi, in mezzo alla gente, di girare l'Italia in lungo e in largo. I voti di Forza Italia sono tutti di Berlusconi.

Non è ancora giunto il momento di crescere un successore?
Mi tacceranno di essere berlusconiano a tutto campo, ma sono una persona onesta, che ha una grande amicizia con lui ed è ricambiato, checché se ne dica. E onestamente dico che il suo successore ancora non lo vedo. Toti è un buon secondo, ma non lo vedo come leader.

Nemmeno Mara Carfagna?
Lei è una politica bravissima e intelligente. La vedrei come leader di Forza Italia, perché è capace e testarda quanto basta per guidare un partito. Ma è inutile fasciarsi la testa. Per adesso Forza Italia resta aggrappata, e salvata, da Berlusconi.

E se si facessero le primarie, come vuole Salvini?
Sarei perfettamente d'accordo. Ma ho l'impressione che molti non lo saranno.