Fitto: «Il nuovo centrodestra deve puntare su Londra-Washington-Gerusalemme»
Dopo il sostegno alla campagna elettorale di David Cameron, Raffele Fitto, leader dei "Ricostruttori" rilancia la sua idea di centrodestra, sostenendo che dovrebbe stare lontana da Mosca, Teheran e Pyonyang.
Roma (askanews) - Dopo il sostegno alla campagna elettorale di David Cameron, Raffele Fitto, leader dei "Ricostruttori" rilancia la sua idea di centrodestra, sostenendo che dovrebbe stare lontana da Mosca, Teheran e Pyonyang.
Fitto: Il centrodestra del futuro deve guardare a Londra, Washington e Gerusalemme
«Il centrodestra del futuro deve avere alcuni capisaldi di politica internazionale. In Europa, non si può accettare il tran-tran che vede ormai costantemente alleati Ppe e Pse su una linea di austerità e di non crescita. E, più in generale, il centrodestra del futuro deve avere come riferimenti (lo dico semplificando e facendo tre esempi di alto valore simbolico) Londra, Washington e Gerusalemme, non certo Mosca, Teheran e Pyongyang». Lo ha scritto in una nota l'eurodeputato di Fi Raffaele Fitto, premettendo: la lettera che ieri, insieme a una trentina di parlamentari, abbiamo inviato al quotidiano inglese The Telegraph a sostegno di David Cameron e dei Conservatori, impegnati in una difficilissima campagna elettorale - con i sondaggi sul filo del rasoio -, ha per noi un assoluto valore strategico. «Sono piuttosto sconcertanti alcune sortite pro-Iran - aggiunge il leader dei 'Ricostruttori - : e mi paiono difficilmente compatibili con il doveroso supporto che dobbiamo manifestare verso Israele (unica democrazia dell'area), che è minacciata di annientamento proprio dall'Iran. Su questo, non risulta alcuna modifica delle inaccettabili posizioni di Teheran, anzi. Così come sconcerta il dialogo con la Corea del Nord».
Niente indulgenza verso Putin
Raffaele Fitto, con riferimento implicito alle posizioni di Fi, afferma che «non si può proseguire con la sottovalutazione e l'indulgenza sistematica verso l'autocrazia putiniana in Russia. E' ormai chiaro che i dissidenti e gli oppositori, a Mosca, sono sempre più spesso costretti a 'scegliere' tra galera, morte ed esilio, mentre iniziano le minacce russe perfino verso gli Stati Baltici. Il centrodestra - conclude - deve scegliere saldamente un asse atlantico. Il che non vuol dire dimenticare la posizione dell'Italia nel Mediterraneo o escludere dialoghi anche con interlocutori difficili, com'è tante volte accaduto nella politica estera italiana. Ma deve essere ben chiaro l'orizzonte nel quale ci muoviamo. Altrimenti troppe ambiguità faranno del centrodestra italiano un'anomalia rispetto agli schieramenti di centrodestra del resto del mondo occidentale».