28 marzo 2024
Aggiornato 23:00
Il premier ai segretari dei circoli Pd

Renzi: è dittatura quella di rispettare il volere della maggioranza?

Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, si rivolge ai segretari dei circoli del Pd in una lettera in cui si sofferma soprattutto sulla vicenda della legge elettorale osteggiata dalla minoranza del partito. Con una serie di domande sprona i segretari a non bloccare l'iter della legge: dopo un lavoro di 14 mesi di dialogo bisogna chiudere la legge «di cui tutti conosciamo il valore politico».

ROMA (askanews) - «Vi domando: davvero è dittatura quella di chi chiede di rispettare il volere della stragrande maggioranza dei nostri iscritti, dei nostri parlamentari, del nostro gruppo dirigente?». Sono le domande che il segretario del Pd, Matteo Renzi, rivolge ai segretari dei circoli del Pd in una lettera in cui si sofferma soprattutto sulla vicenda della legge elettorale osteggiata dalla minoranza del partito.

Logico fermarsi ora?
«Davvero è così assurdo chiedere che dopo 14 mesi di dialogo parlamentare si possa finalmente chiudere questa legge di cui tutti conosciamo il valore politico? Davvero vi sembra logico che dopo tutta questa trafila ci dobbiamo fermare perché una parte della minoranza non vuole?», continua il presidente del Consiglio in seguito alle numerose critiche che gli sono state mosse dalla minoranza del partito che guida in merito alla condotta relativa alla legge elettorale, oggi alla Camera. 

Come costruiamo un'Italia migliore?
«Se questa legge elettorale non passa è l'idea stessa di Partito Democratico come motore del cambiamento dell'Italia che viene meno - avverte il presidente del Consiglio -. Se davanti alle prime difficoltà, anche noi ci arrendiamo come potremo costruire un'Italia migliore per i nostri figli? Se gli organi di un partito (primarie, assemblea, direzione, gruppi parlamentari) indicano una strada e poi noi non la seguiamo come possiamo essere ancora credibili? Abbiamo portato il Pd a prendere tanti voti degli italiani: davvero oggi possiamo fermarci davanti ai veti?».