20 aprile 2024
Aggiornato 00:30
Governo Renzi

Rimpasto, DEF e intercettazioni nell'agenda di Renzi

Il Premier intervistato dal quotidiano «Il Messaggero» si mostra sicuro: Dopo tanti sacrifici, e gli italiani ne hanno fatti anche troppi, ci siamo davvero. Non esiste nel modo più categorico che ci sia un aumento delle tasse.

ROMA (askanews) - «Non esiste nel modo più categorico che ci sia un aumento delle tasse» e «l'Iva nel 2016 non aumenterà». Sono queste le garanzie fornite dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in un'intervista al quotidiano «il Messaggero», durante le feste pasquali e prima della ripresa dei lavori del governo, che proprio domani affronterà un Consiglio dei ministri nel quale si tratterà la messa a punto del Documento di economia e finanza e la sostituzione di Graziano Delrio al sottosegretariato alla Presidenza del Consiglio.

Renzi si è mostrato sicuro: «Dopo tanti sacrifici, e gli italiani ne hanno fatti anche troppi, ci siamo davvero», ha affermato, spiegando inoltre che quest'anno il governo ha deciso di essere più prudente: «Anche se in tanti prevedono una crescita superiore all'1%, abbiamo scelto di volare basso e stare allo 0,7%. Ma non è la percentuale che conta, i numeri interessano agli addetti ai lavori: la verità è che c'è un clima nuovo in Italia. Basta fare il pieno o chiedere un mutuo per capire che molto è cambiato. Dobbiamo continuare sulla strada delle riforme».

Il presidente del Consiglio interviene anche sul tema delle intercettazioni e ribadisce che «la soluzione è a portata di mano». «Il modo con il quale vengono diffuse da alcuni avvocati e alcuni magistrati, da alcuni addetti ai lavori e anche da alcuni media - ha affermato - è francamente incredibile e inaccettabile. Siamo tutti d'accordo sulla necessità di intervenire con misure che non blocchino i magistrati e contemporaneamente consentano di soddisfare il sacrosanto diritto di cronaca».

Nei prossimi giorni il governo dovrà inoltre porre mano anche alla nomina del ministro degli Affari Regionali, dopo le dimissioni di Maria Carmela Lanzetta. Una poltrona che dovrebbe essere destinata al Ncd, vista la fuoriuscita dal governo di uno dei suoi ministri, Maurizio Lupi. La nomina del nuovo ministro agita le acque nel partito di Alfano come anche nella maggioranza, benchè ieri Renzi sia stato chiaro: «Una barzelletta che io entri nel dibattito interno ai partiti ma i ministri li propone il premier, lo dice la Costituzione».