19 aprile 2024
Aggiornato 20:30
Intervista al Diario di uno dei sei parlamentari che hanno lasciato Salvini

Prataviera: vado con Tosi perché difende meglio il Veneto

Sono sei, i parlamentari fuoriusciti dalla Lega Nord a seguito della vicenda Tosi. Tra questi, Emanuele Prataviera, che, in esclusiva al DiariodelWeb.it, spiega i motivi che l'hanno portato alla sofferta decisione. Innanzitutto, l'incapacità di rispondere ai problemi concreti della gente di Luca Zaia, e l'espulsione di Flavio Tosi. Con cui Prataviera vuole costruire una valida alternativa.

ROMA - Da ieri, la Lega Nord ha sei in parlamentare in meno. E' ufficialmente iniziata la «fuga» dei tosiani. Al senato, sono passati al Gruppo Misto Emanuela Munerato,Patrizia Bisinella e Raffaela Bellot; alla Camera, invece, Roberto Caon, Emanuele Prataviera e Matteo Bragantini. E' proprio il veneto Prataviera a spiegare, al DiariodelWeb.it, la sofferta decisione che l'ha portato a lasciare il Carroccio. Una decisione, fa sapere in un lungo post su facebook, casualmente giunta proprio il 25 marzo, festa del Popolo Veneto. «Sono uscito dalla Lega in mezzo a moltissime difficoltà», confessa il deputato. «E' chiaro che c'è anche un problema di obiettivi e di come raggiungerli. Io non ho fatto assolutamente una scelta di tornaconto, perché se avessi dovuto guardare il tornaconto, sarei dovuto rimanere nella Lega e salvaguardarmi il posto», spiega Prataviera.

PRATAVIERA: DA ZAIA NESSUNA RISPOSTA CONCRETA - "Io, però, penso che la politica serva a dare le risposte alla gente, e quando capisci che non c'è possibilità di raggiungere risultati concreti a favore della gente, è ora di cambiare qualcosa», osserva l'ex leghista. «Poi, è chiaro che la questione ha riguardato soprattutto il Veneto». Prataviera, che non ha mai digerito l'espulsione di Flavio Tosi dal Carroccio, sembra non amare troppo nemmeno Luca Zaia. Il deputato, infatti, disapprova "un governatore che continua a fare comunicati stampa e non risolve i problemi della gente - mi riferisco ai 21 miliardi di euro di gettito fiscale che continuiamo dare allo Stato senza avere nulla indietro -. In questi casi, il governatore deve dare risposte forti, perché io voglio questo dalla politica come cittadino, e soprattutto come rappresentate di cittadini che la pensano in questo modo. O si trovano delle soluzioni, oppure la politica della giustificazione serve a poco, se non a nulla», dichiara.

LA LEGA È STATA LA MIA FAMIGLIA - Ci sono però altre motivazioni che hanno determinato l'abbandono del partito in cui Prataviera ha militato sin dalla più tenera età. «Sugli scandali che hanno coinvolto Forza Italia in Veneto, sono uno di quelli che pensava che si dovesse rompere con il passato, perché c'era un sistema che non andava bene e che è venuto a galla». Per Prataviera, inoltre, «c'è anche tutto un problema di incongruenze politiche, ma soprattutto, ci sono le risposte da dare alla gente, di carattere locale». Ma la decisione di lasciare la Lega non è stata maturata a cuor leggero: «Sono in politica unicamente per dare risposte alla gente, i miei ideali sono stati in qualche modo traditi dalla Segreteria generale, e ho preso questa decisione dopo un travaglio duro, sofferto. Perché la Lega  è la mia famiglia, ho vissuto gli anni che più contano nella mia vita - gli ultimi 15, ne ho 30 - tutti a servizio di questa idea, e ho ritenuto di dare una scossa. I veneti non possono continuare a essere un popolo ripiegato su se stesso, che non viene riscattato», spiega l'ex leghista. «Quindi, la decisione è nata soprattutto per questi motivi».

SOSTERRÒ FLAVIO TOSI IN VENETO - E adesso che cosa farà, dopo l'abbandono del Carroccio? «Ora cercherò di contribuire a costruire un'alternativa concreta, reale. Il nostro nemico è comunque la sinistra di Renzi, se si può ancora definire sinistra, con una candidata in Veneto non all'altezza della sfida che l'attende- E questo lo dico per estrema cognizione di causa, e non per offendere. I suoi primi mesi di campagna elettorale li ha passati a denunciare la mancanza di una prospettiva; peccato che non abbia mai saputo dire quale fosse la propria prospettiva. E' probabile che non ce l'abbia nemmeno, nonostante sia candidata governatrice del Veneto dalla scorsa estate. Il consenso si costruisce con la concretezza», osserva Prataviera. Che annuncia ufficialmente:  «Io sosterrò Flavio Tosi, che credo sia la persona più adatta per poter cambiare le cose, con il suo approccio pragmatico. L'ha dimostrato ampiamente come amministratore anche regionale: ha cambiato la sanità veneta, ed è anche merito suo se la sanità veneta è l'eccellenza che è; eppure, c'è ancora moltissima strada da fare. Inoltre, da sindaco di Verona ha dimostrare di mettere davanti gli interessi della sua gente. Perché io sono stanco di questa lotta di bandiera. La lotta di bandiera serve solo per fare spettacolo. La prima cosa che serve, invece, è la concretezza», conclude Prataviera.Concretezza che, ad avviso del deputato, manca ormai al partito in cui ha militato per anni, e che solo Flavio Tosi potrà far tornare all'ordine del giorno.