20 aprile 2024
Aggiornato 08:30
Parla Esposito, commissario Pd sul litorale romano

«A Ostia la mafia scorrazza e condiziona la politica»

Il senatore democratico al DiariodelWeb.it: «Il clima è quello delle regioni di camorra e 'ndrangheta. Le famiglie criminali fanno paura anche all'Amministrazione. E il lavoro da fare è ancora lungo, anche dentro al partito»

ROMA – Il presidente di Ostia, Andrea Tassone, getta la spugna. Travolto dalle inchieste e dalle infiltrazioni mafiose nel territorio, il minisindaco del decimo Municipio aveva già deciso di andarsene, ma restava in attesa della nomina di una nuova Giunta di alto profilo (erano circolati i nomi di Livia Turco e Marco Causi). Eppure l'effetto valanga di Mafia Capitale ha convinto i vertici del Partito democratico che il tempo per aspettare non ci fosse più. «Era da giorni che pensavo che senza la squadra con la quale ho vinto le elezioni, e con cui ho condiviso le scelte amministrative, non avesse senso politico proseguire questa esperienza – ha raccontato in un comunicato Tassone – Nessuno di questa Amministrazione ha ricevuto avvisi di garanzia, ma non c'erano le condizioni né le risorse adeguate per portare avanti le nostre battaglie. L'opposizione e i media avevano scatenato una caccia all'uomo. Spero che il lavoro fatto dal sottoscritto e dalla mia maggioranza, teso al risparmio di risorse pubbliche e a favore dei cittadini, non sia gettato alle ortiche».

OSTIA NELLE MANI DELLA MAFIA – Fino alle prossime elezioni, anticipate a maggio 2016, la responsabilità su Ostia tornerà nelle mani del Campidoglio, che ha nominato commissario Alfonso Sabella, assessore alla Legalità della Giunta Marino. Si è realizzato, insomma, proprio lo scenario auspicato nei giorni scorsi dal senatore Stefano Esposito, recentemente nominato commissario del Pd del litorale romano. «Sono contento che il confronto e le riflessioni comuni con Tassone lo abbiano convinto della giustezza di questa scelta», commenta al DiariodelWeb.it il parlamentare piemontese. Che, in queste sue prime settimane di lavoro, ha scoperto una Ostia in stato di vera emergenza criminale: «Mi sono reso conto che la situazione amministrativa del Municipio era molto opaca, c'era un clima di intimidazione della criminalità organizzata sul tessuto sociale e produttivo più forte di quanto si immagini fuori da qui. Ci sono famiglie criminali che cercano di condizionare anche la politica e, siccome non parliamo di gentiluomini, anche nella classe politica c'è comprensibile preoccupazione. L'amministrazione Tassone aveva un progetto ambizioso, già cominciato in particolare a Castelporziano con l'abbattimento dei chioschi abusivi. Ma si è scontrato con questa situazione e non c'erano più le condizioni per ripartire. Visto che il Campidoglio ha accettato di farsi carico dei giganteschi problemi del litorale, sia per quanto riguarda il porto che le concessioni delle spiagge, oggi è più utile sostenere Sabella».

PSICODRAMMA PD – Sul fronte politico, però, i democratici si ritrovano nel bel mezzo di un vero e proprio psicodramma, aperto la settimana scorsa dalle denunce della relazione di Fabrizio Barca e approfondito poi dall'allarme mafia lanciato dal commissario del partito romano Matteo Orfini. Cosa sta succedendo al Pd di Roma? «Se è stato commissariato è perché c'erano dei problemi – riconosce il senatore Esposito – che vanno evidenziati e risolti. Questo è il ruolo di Orfini e anche il mio, ma il nostro lavoro è ancora lungo. Il Pd di Ostia ha bisogno di sentirsi sostenuto e in questi anni non lo è stato, né dall'Amministrazione né dal partito. Intendo riattivare un'iniziativa politica continuativa che dia fiducia alla società ostiense. Se dall'ultima indagine dell'associazione commercianti locale sembra che non ci sia alcun problema, è evidente che siamo in un clima più vicino alle regioni di camorra e 'ndrangheta. Ad Ostia c'è la mafia, anche se è una mafia autoctona, che fino ad oggi ha scorrazzato in lungo e in largo. Il tessuto è sostanzialmente sano e questo mi conforta, ma bisogna far ripartire la macchina. Il mio obiettivo è che il Pd riapra un fronte di legalità, trasparenza e lotta alla criminalità organizzata». Dichiarazioni d'intenti che però non soddisfano l'opposizione: «A nulla serviranno i super commissari inviati dal Pd – attacca il Movimento 5 stelle – Il fatto grave è che il minisindaco di Ostia viene ampiamente citato nell’informativa del Ros dei carabinieri su Mafia Capitale in cui si evidenzia il suo rapporto con Buzzi. Solo per questo servono subito nuove elezioni».