13 ottobre 2024
Aggiornato 04:00
Dalla possibile convergenza Tosi-Passera al corteggiamento del Cav su Salvini

In arrivo le strane coppie e le geometrie variabili di Berlusconi

Con l’avvicinarsi delle regionali inizia a definirsi, con molte difficoltà, il quadro delle alleanze in un centrodestra sempre più frammentato. La formula scelta da Silvio Berlusconi, che sottoporrà a Matteo Salvini in un incontro previsto ad Arcore all’inizio della prossima settimana, è quella delle alleanze a geometria variabile.

ROMA - Con l’avvicinarsi delle regionali inizia a definirsi, con molte difficoltà, il quadro delle alleanze in un centrodestra sempre più frammentato. La formula scelta da Silvio Berlusconi, che sottoporrà a Matteo Salvini in un incontro previsto ad Arcore all’inizio della prossima settimana, è quella delle alleanze a geometria variabile. Forza Italia correrà al fianco del Carroccio al Nord, mentre sceglierà l’Ncd di Angelino Alfano in Campania e Puglia. Un revival del 1994, quando Berlusconi si alleò con Umberto Bossi al Nord e scelse Gianfranco Fini per il Sud.

BERLUSCONI SOGNA IL ’94 - Non è detto che il piano funzioni come accadde ormai un ventennio fa, ma il leader di Forza Italia, come spiegano alcuni forzisti vicini al presidente uscente della Campania Stefano Caldoro, «si sta preparando per una grande campagna elettorale portata avanti di pari passo sul territorio e in televisione».  L’eterno ritorno del Cavaliere che però, secondo quanto racconta un esponente veneto della Lega, «avverrà solo al Sud perché in Veneto e nelle altre regioni del Nord a trainare il voto del centrodestra saremo noi».

TOSI- PASSERA: UNA STRANA COPPIA - Tuttavia proprio nella regione guidata da Luca Zaia la composizione delle alleanze si fa sempre più complicata dal momento che, ad oggi, Flavio Tosi è pronto ad annunciare a breve la sua candidatura, forte «di un consenso che parte da una base del quindici percento», come confidano alcuni suoi colonnelli in Parlamento. Con il sindaco di Verona sono pronti a correre l’Ncd di Angelino Alfano, l’Udc, e secondo quanto riportano uomini molto vicini a Tosi «un folta truppa di esponenti di Forza Italia che sosterrebbero con delle liste civiche la candidatura del primo cittadino scaligero». Non va poi trascurato l’appoggio di Italia Unica, il neonato partito di Corrado Passera, ancora povero di voti ma ricco di pecunia.

LA REPETTI CI RIPENSA, CORSARO NO - Ma anche se i vertici dei partiti riuscissero a trovare la quadra a livello regionale, non è detto che le decisioni assunte vengano digerite in Parlamento come se nulla fosse. Non sono pochi i malumori che stanno crescendo nei gruppi a Roma per gli apparentamenti scelti a tavolino dai leader di partito e l’uscita di Manuela Repetti da Forza Italia, temporaneamente congelata come «favore personale» a Silvio Berlusconi,  e di Massimo Corsaro da Fratelli d’Italia sono solo l’inizio di una bolla molto più grossa che potrebbe scoppiare dentro i palazzi. Come conferma un deputato di FdI «il malcontento all’interno del partito è diffuso, e l’unico argine che per ora tiene unito il gruppo è la leadership molto forte di Giorgia Meloni».

I NUOVI EQUILIBRI PASSANO PER IL VENETO - Non è poi un mistero che l’ormai nutrito gruppo dei «ricostruttori» guidati da Raffaele Fitto sia molto vicino a Flavio Tosi, con cui ultimamente si sono intensificati gli incontri, e che in caso di rottura con Luca Zaia, con conseguente strappo dalla Lega, la gran parte dei parlamentari veneti del Carroccio sarebbe costretto a fuoriuscire dal gruppo per passare anche loro nel Misto seguiti a stretto giro dai ricostruttori. A tal proposito già stanno partendo le manovre per la costituzione di un nuovo gruppo «moderato» da riproporre a livello nazionale alle prossime politiche. Le regionali saranno quindi un importante banco di prova per le principali forze politiche del centrodestra, messe a dura prova proprio dalle alleanze a geometria variabile, e un’occasione per molte liste civiche e nuove formazioni che oggi sono fuori dalle Camere.