16 aprile 2024
Aggiornato 16:00
L'interrogazione dell'Onorevole Patrizia Giuliani (Pd)

Fiumicino-Ciampino: licenziati e costretti a rinunciare ai propri diritti

450 lavoratori della Groundcare, società di handling aeroportuale di Fiumicino e Ciampino, sarebbero stati non soltanto licenziati senza preavviso, ma pure costretti, anche dietro la minaccia di non essere inseriti nel bacino di ricollocazione, a rinunciare al pagamento del preavviso e a non ricorrere ad azioni legali per la mancata applicazione dei criteri di licenziamento

ROMA - La crisi ha certamente mietuto molte vittime tra i lavoratori italiani, che si sono ritrovati da un giorno all'altro senza un impiego. A volte, però, la sorte è più spietata, e infligge alle sue vittime oltre al danno, la beffa. E' il caso di quanto accaduto ai 450 lavoratori della Groundcare, principale società di handling aeroportuale di Fiumicino e Ciampino, protagonisti dell'interrogazione parlamentare presentata ieri dalla deputata del PD Patrizia Giuliani.

COSTRETTI A RINUNCIARE AL PREAVVISO E A NON AVVALERSI DEI PROPRI DIRITTI - I lavoratori della Groundcare sono stati licenziati senza preavviso tra il 30 e il 31 dicembre scorsi, nonostante, secondo l'interrogante, «le tante rassicurazioni ricevute negli scorsi mesi». In più, l'Onorevole Giuliani sottolinea che, «nelle stesse giornate, oltre alla firma della comunicazione della risoluzione del rapporto di lavoro, è stata richiesta ai lavoratori anche la sottoscrizione di una liberatoria, al fine di rinunciare sia al pagamento del mancato preavviso, sia a qualsiasi azione legale rispetto alla mancata applicazione dei criteri di selezione del personale da licenziare»: insomma, oltre al danno del licenziamento, anche la beffa della richiesta di rinuncia ai propri diritti di lavoratori. E quel che è peggio,riporta l'interrogante, è che «sembra [...] accertato che la firma di tale liberatoria sia stata sollecitata dall'azienda con l'esplicita intimidazione di non inserire i non firmatari nel bacino di ricollocazione e di recapitare il licenziamento successivamente al 1o gennaio 2015, in modo da penalizzare il lavoratore nell'accesso alla mobilità»: spiega infatti la deputata Pd che,proprio a partire da quella data, «sono entrate in vigore le modifiche agli ammortizzatori sociali varate dalla riforma Fornero. Modifiche che avrebbero pesantemente penalizzato i lavoratori non firmatari». Sarebbe addirittura stato necessario l'intervento della polizia, chiamata da alcuni delegati della Cub Trasporti e alcuni lavoratori lo stesso 31 dicembre 2014, per far cessare tali intimidazioni. La Giuliani sottolinea che, «solo da quel momento e dopo un colloquio a porte chiuse tra dirigenti aziendali e sindacali con le forze dell'ordine, la liberatoria è diventata, come doveva essere dall'inizio, facoltativa e la consegna delle lettere di licenziamento è ripresa regolarmente»; eppure, nonostante questo, «è proseguito il rifiuto da parte dell'azienda di consegnare, ai dipendenti che ne facevano richiesta, il testo degli accordi sindacali citati nella stessa comunicazione di soluzione del rapporto di lavoro».

LAVORATORI FERITI NELLA PROPRIA DIGNITÀ - Insomma, secondo tale interrogazione, quei lavoratori degli aeroporti di Fiumicino e Ciampino, in un momento per loro tanto drammatico, sarebbero stati ulteriormente umiliati, attraverso bieche intimidazioni: una beffa di pessimo gusto. La deputata Pd chiede quindi al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti e al Ministro del lavoro e delle politiche sociali se sia a conoscenza dei gravi fatti soprariportati, e in che modo intenda intervenire per sanzionare tali comportamenti. Ci si chiede se il governo, tanto solerte nel cambiare le regole del mercato del lavoro, secondo alcuni, a discapito dei diritti fondamentali dei lavoratori, si dimostri ugualmente pronto a intervenire per restituire a quei 450 ex dipendenti della Groundcare, se non il proprio lavoro, almeno la propria dignità.