A Brisbane saremo in 20 contro la coppia Merkel-Juncker
Il focus del G20 verterà su crescita e investimenti. La speranza è che la coppia Merkel-Juncker, accerchiata dagli altri leader, sarà costretta ad ammorbidirsi. Tra i temi previsti, anche Marò ed ebola
ROMA - I padroni di casa australiani, il presidente USA Barack Obama, i Brics: tutte voci che al G20 di Brisbane - il 15 e 16 novembre - si aggiungeranno a quella di Matteo Renzi per chiedere crescita e investimenti. In un clima quindi diverso per la Germania di Angela Merkel, abituata a imporre il rigore sulla scena europea ma che al tavolo con i leader che rappresentano il 90% del pil mondiale, l'80% del commercio globale e 2/3 della popolazione, dovrà fare i conti con le sue effettive dimensioni sulla scena mondiale. E' questo il dato politico più significativo che a palazzo Chigi attribuiscono al primo G20 cui prenderà parte Renzi.
MERKEL-JUCKER, ACCERCHIATI, DOVRANNO AMMORBIDIRSI - Nei Consigli Europei la Germania è oggettivamente al centro della scena. Ma in un contesto più largo - è il ragionamento dello staff del premier - il suo peso viene diminuito. La speranza dunque è che, 'accerchiata' dagli altri leader, con Italia e Francia in ottima e numerosa compagnia, Merkel sia costretta ad ammorbidirsi. Così come Jean Claude Juncker - anch'egli al debutto - «dovrà per forza di cose dettagliare il suo piano da 300 miliardi di investimenti», dopo gli scambi al vetriolo proprio con Renzi della scorsa settimana. La scelta della presidenza australiana, infatti, è quella di dedicare il vertice proprio a crescita e occupazione, in sintonia piena con la linea dell'Italia: l'Agenda di Brisbane è l'Agenda dell'Italia, spiegano a palazzo Chigi, sottolineando come questo G20 si inserisca perfettamente nella strategia del premier. Che non a caso prenderà la parola nella sessione di lavoro 'Economia globale: rafforzare la crescita e creare posti di lavoro'.
INVESTIMENTI PUBBLICI AL CENTRO DEL G20 - E il modo per rafforzare la crescita, sarà il ritornello al tavolo di Brisbane, devono gli essere gli investimenti pubblici: posizione innanzitutto del primo ministro australiano Tony Abbott, che vede il suo Paese in difficoltà per il raffreddamento della domanda cinese e pronto a lanciare un piano di ammodernamento delle proprie infrastrutture. Tanto da aver ottenuto la creazione di un nuovo forum mondiale dedicato proprio agli investimenti, che avrà sede a Sidney: una sorta di hub mondiale degli investimenti, visto che - si osserva - l'obsolescenza delle infrastrutture è un tema che riguarda molti altri Paesi, compresa la Germania. Non solo: ponendo l'accento sugli investimenti pubblici, al G20 di Brisbane si potranno gettare basi più favorevoli all'Italia anche in un'altra partita europea, quella sullo squilibrio della bilancia dei pagamenti di Berlino. Squilibrio che, si ricorda a palazzo Chigi, costituisce una violazione dei Trattati al pari di quelle su deficit o debito.
INCONTRO RENZI-MODI: APERTURA SUI MARO'? - Quanto agli altri dossier, particolare interesse riveste per l'Italia la prima possibilità di incontro tra Renzi e il premier indiano Narendra Modi. L'occasione potrebbe favorire un confronto per trovare soluzione al caso dei due Marò: per farli tornare in Italia, ovviamente, ma anche per sgombrare i rapporti indo-italiani da un macigno che pesa da troppo tempo. In un quadro più largo, si parlerà poi di Medio Oriente, Nord Africa e Ucraina: teatri di crisi che hanno un impatto diretto sugli approvvigionamenti energetici e, di conseguenza, sulla crescita. E ovviamente anche di Ebola, oltre che di temi legati al commercio mondiale, primo tra tutti quello dell'accordo di libero scambio con gli Usa, anche alla luce del nuovo ruolo di Obama nel post-midterm. Ma la visita australiana di Renzi proseguirà anche il 17, a Sidney: il premier incontrerà la comunità italo-australiana - molto consistente - e la business community 'Down-under', oltre a dare vita al primo bilaterale tra i due governi. In programma anche visite a diversi siti di imprese italiane attive in Australia.
- 01/11/2021 Il G20 si è chiuso con un limitato accordo sul clima
- 01/11/2021 Mario Draghi chiude il G20 e difende l'accordo: «Il summit ha riempito di sostanza il bla bla bla»
- 31/10/2021 Il G20 approva la global minimum tax
- 31/10/2021 Draghi si appella al multilateralismo: «E' l'unica strada, il nazionalismo ci ha divisi»