28 marzo 2024
Aggiornato 09:30
Di Maio pronto al bis con Renzi

Il metodo-Consulta anche per il Quirinale

Il vicepresidente M5S della Camera si augura che il patto del Nazareno affondi, perchè segnerebbe la fine degli accordi segreti, e chiede che si elegga il Capo dello Stato con lo stesso metodo ultilizzato per la Consulta. Sul tavolo con i democratici: «Il problema non si pone»

ROMA - Il patto del Nazareno «affonda perché il partito di Berlusconi non è affidabile, non ha tenuta. Esulterei davvero se crollasse, per due motivi: aprirebbe la strada verso il voto e segnerebbe la fine degli accordi segreti. Comunque noi non sappiamo se crolli o meno, perché non sappiamo cosa contenga di preciso. In ogni caso, siamo per indebolire i patti che ledono i diritti dei cittadini...». Il vicepresidente M5S della Camera ha invitato Matteo Renzi e Pd a riflettere sulla possibilità di replicare per la scelta del successore di Giorgio Napolitano al Quirinale lo stesso metodo che ieri ha portato all'elezione al primo colpo in Parlamento dei candidati a Consulta e Csm frutto di convergenza M5S-Pd.

SU CORTE COSTITUZIONALE VERA E PROPRIA DEMOCRAZIA DIRETTA - Ai giornalisti di Firenze, Di Maio ha inoltre dichiarato che «E' errato parlare di un accordo tra tra Pd e Movimento Cinque Stelle su Corte Costituzionale e Csm".  Il vicepresidente M5S della Camera ha poi espresso soddisfazione in merito alle nomine di ieri, perchè «Siamo riusciti ad evitare Violante alla Corte Costituzionale grazie all'accordo tra noi e i cittadini. E' un accordo che si chiama democrazia diretta».

ELEGGIAMO IL CAPO DELLO STATO CON LO STESSO METODO«Il mio invito - ha detto Di Maio al Corriere della Sera- è: il nuovo capo dello Stato eleggiamolo con lo stesso metodo, facciamolo scegliere ai cittadini. Il vero messaggio di oggi è la vittoria della democrazia diretta. Se il Pd avesse condiviso Gino Strada o Stefano Rodotà che Italia ci sarebbe ora? L'auspicio è di spostare l'asse verso i cittadini, coinvolgerli il più possibile. Che scelgano direttamente loro i nominativi: si possono utilizzare piattaforme più sofisticate e non legate al Movimento. Ognuno voti dando gli estremi della propria carta d'identità».

PROBLEMA DEL TAVOLO CON IL PD ANCORA NON SI PONE - E sulla questione dell'eventuale tavolo, Di Maio dichiara che «Attualmente il problema non si pone. Non è in discussione» perchè «a luglio i democratici non volevano ascoltarci» mentre «ora non so». Detto questo, però, «noi una legge elettorale ce l'abbiamo, il Consultellum, che è il risultato di una votazione condivisa sulla Rete tra migliaia di persone. Il Pd oggi ne ha fatta una buona, magari può farne un'altra...». Di Maio, intervistato dal Corriere della Sera, ha ricordato anche la analoga convergenza Pd-M5S in commissione Giustizia che ha fatto approvare la nuova legge sulla responsabilità civile dei giudici, determinando la dura reazione dei centristi di Ncd. «Hanno reagito così perché sono abituati alla spartizione in ogni campo. Nel centrodestra in questo momento c'è una competizione al ribasso per catturare l'elettorato, ma il popolo del centrodestra non esiste più. Siamo in un'altra fase storica, c'è solo il popolo italiano».

SULLO SBLOCCA-ITALIA NON SIAMO DISORIENTATI - Quanto invece allo scontro parlamentare in Senato sull'approvazione dello Sblocca Italia con i senatori M5S che hanno impedito ai senatori di raggiungere le urne in aula per il voto di fiducia sul dl, «magari sarà disorientato il Pd: lo dovete chiedere a loro. Noi no, siamo sempre fedeli alla nostra linea. Al Senato è stata una guerra. Ma allo stesso tempo sui singoli temi siamo sempre disposti a collaborare nell'interesse della collettività».