20 agosto 2025
Aggiornato 09:30
Il leader di Forza Italia torna a parlare di golpe

Berlusconi: «Saremo noi a eleggere il prossimo presidente della Repubblica»

«Non ci furono i carri armati, ma fu sovvertita volontà popolare»: così ha dichiarato Silvio Berlusconi a proposito delle vicende che hanno portato nel novembre 2011 alle sue dimissioni da premier. L'ex Cavaliere considera un «sacrilegio l'applicazione retroattiva della legge Severino, e si augura che la Corte europea dei diritti dell'uomo gli «renderà giustizia»

ROMA - «Un tranquillo colpo di Stato». Così Silvio Berlusconi, ultimamente forte sostenitore dell'elezione diretta del Presidente della Repubblica, definisce la serie di episodi interni e internazionali che hanno portato nel novembre del 2011 alle sue dimissioni da palazzo Chigi. Nel libro di Bruno Vespa «Italiani voltagabbana», in uscita il 6 novembre da Mondadori-Rai Eri, il presidente di Forza Italia dice: «E' vero: non si sono visti né carri armati, né cortei di gente in rivolta nelle strade, ma come chiamare il capovolgimento della volontà espressa dai cittadini senza passare di nuovo per le elezioni?».

GIUSTIZIA PREVALGA SULLA CONVENIENZA POLITICA - L'ex Cavaliere definisce «un sacrilegio» l'applicazione retroattiva della legge Severino che ne procurò la decadenza da senatore. E, intervistato da Bruno Vespa, si dice convinto che la Corte europea dei diritti dell'uomo gli «renderà giustizia». «Nelle ultime settimane tanti fatti mi stanno rendendo giustizia della incredibile persecuzione che ho subito e che ha subito con me il mio movimento politico», ha dichiarato il leader di Forza Italia questa mattina al Tg5, spiegando che «l'assoluzione a Milano nel processo Ruby e la decisione del Tar di Napoli di rinviare alla Corte costituzionale la legge Severino, queste cose fanno sperare che dopo tanti mesi oscuri la giustizia possa prevalere sulla convenienza politica».

TESAURO: NESSUN COMMENTO SULLA «PERSECUZIONE» - «Abbiamo tutti questa speranza». Queste le parole del presidente della Corte Costituzionale, Giuseppe Tesauro, commentando le dichiarazioni di Berlusconi in merito alla decisione del Tar della Campania di inviare alla Consulta perplessità circa la legge Severino in seguito alla sospensione della sospensiva della carica di primo cittadino napoletano Luigi De Magistris. Tesauro, parlando a Napoli a margine dell'inaugurazione dell'anno accademico dell'Università Suor Orsola Benincasa, non si è pronunciato circa la «persecuzione» che l'ex Cavaliere dice di aver subito in questi anni. «Cosa penso della persecuzione? - ha risposto il presidente della Corte Costituzionale - non penso».