In Calabria crollo epocale del Movimento 5 Stelle
Reggio Calabria ha un nuovo sindaco ed è un giovane esponente del centrosinistra, che ha raccolto più del 62% delle preferenze. NCD e Forza Italia sono usciti fortemente indeboliti dalle comunali calabresi e sorte peggiore è toccata al Movimento di Beppe Grillo che ha raggiunto solo l'1,86% delle preferenze. Secondo il candidato del M5S è colpa della città che vota amici e parenti.
REGGIO CALABRIA - Reggio Calabria ha un nuovo sindaco ed è un giovane esponente del centrosinistra, che ha raccolto più del 62% delle preferenze. NCD e Forza Italia sono usciti fortemente indeboliti dalle comunali calabresi e sorte peggiore è toccata al Movimento di Beppe Grillo che ha raggiunto solo l'1,86% delle preferenze.
LA CITTÀ CHE VOTA AMICI E PARENTI - Per il candidato M5S, Vincenzo Giordano, i risultati ottenuti non sono da attribuirsi al Movimento, ma «la colpa è di questa città, che vota solo amici e parenti». E' per questo che, per Giordano, non è possibile paragonare i risultati delle politiche (dove il M5S aveva ottenuto il 25% delle preferenze) e quello delle comunali. Il candidato fa un mea culpa sul suo profilo Facebook, da dove scrive che «non sono stati capaci di convincere quei 53mila cittadini che si sono astenuti. Il voto per il Movimento era lì, le nostre battaglie sui tributi locali e sulla mafia non sono bastate».
IN QUESTA CITTÀ NON CAMBIERÀ NULLA - E' in un'intervista a La Repubblica che Giordano commenta l'insuccesso di Reggio Calabria e le parole pronunciate dal leader dei 5 Stelle a Palermo, «la mafia ha una morale»: «Faccio parte di Libera, non posso condividere quelle parole, ma voi le decontestualizzate, non capite l'ironia». E aggiunge, l'esponente del M5S che nel foto finale è pesato il fatto che Grillo non si sia fatto vivo in Calabria. Quello che, però, ha pesato di più in assoluto è stata la cultura del «voto al parente»: «Falcomatà guidava 11 liste, noi una da 21 candidati». Giordano non manca di sottolineare ancora la colpa della città: «Qui c'è un muro di gomma. Chi vince lo fa sempre con allunghi opachi e per una logica di voti di scambio, di favori». Con la vittoria di un giovane di 31 anni di centrosinistra «non è cambiato nulla e adesso non c'è neanche un'opposizione».
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