1 settembre 2025
Aggiornato 15:00
Manovra

Franceschini: «Le presunte marchette o schifezze, sono emendamenti legittimamente approvati dalla commissione Bilancio»

RP | Il governo ha posto la fiducia sul ddl stabilità. Il ministro per i rapporti con il Parlamento ha spiegato: è «giusta e utile una riflessione sul fatto che questa legge rischia di riavvicinarsi alla vecchia finanziaria nella parte di lavoro parlamentare, ma è stata votata. In questo quadro è evidente che non esistono le condizioni» per poter evitare la richiesta di verifica

ROMA - Il governo ha posto la fiducia sul disegno di legge (ddl) stabilità. A prendere la parola, nell'Aula della Camera, il ministro per i rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini, il quale ha aggiunto che la fiducia viene posta su un maxiemendamento interamente sostitutivo del testo che ricalca il lavoro della commissione Bilancio.

Nel suo intervento in Aula, Franceschini ha ricordato che dall'inizio del governo Letta l'esecutivo si è dato l'obiettivo, in caso di fiducia, di porla sul testo uscito dal lavoro delle commissioni (a parte la fiducia sulla stabilità al Senato dove la commissione Bilancio ha consegnato all'Aula un testo non chiuso), e anche in questo caso la fiducia sarà sul testo con le modifiche approvate dalla commissione Bilancio, ha precisato.

FIDUCIA INEVITABILE - Franceschini ha poi respinto le critiche delle opposizioni, sia del Movimento 5 stelle (M5s) che di Forza Italia (Fi), che hanno parlato di testo «illegittimo» poiché infarcito di misure localistiche e particolaristiche. Il ministro ha affermato che è «giusta e utile una riflessione sul fatto che la legge di stabilità rischia di riavvicinarsi alla vecchia legge finanziaria nella parte di lavoro parlamentare» ma, ha tenuto a sottolineare, gli emendamenti sono stati «legittimamente approvati dalla commissione Bilancio». Quindi, ha proseguito, poiché «tutti i gruppi hanno condizionato» il taglio degli emendamenti «alla denuncia di presunte illegittimità del testo, o marchette o schifezze che invece sono emendamenti legittimamente approvati dalla commissione Bilancio e di iniziativa parlamentare, in questo quadro è evidente che non esistono le condizioni» per poter evitare la richiesta di fiducia.

FDI, IMPUGNEREMO PERCHE' ILLEGITTIMA - Forti proteste dai banchi delle opposizioni. Enrico Corsaro, deputato di Fratelli d'Italia (Fdi), durante la discussione ha annunciato: «Fdi si farà carico di impugnare questa legge di stabilità, palesemente illegittima»

«Con una legge del 2009 - ha proseguito - la Repubblica italiana si è dotata di una nuova normativa sul bilancio dello Stato, per eliminare il malcostume del cosiddetto 'assalto alla diligenza' nelle precedenti finanziarie: ciascuno inseriva la normetta che gli consentiva di farsi bello con i gruppi di interesse che la desideravano e portare a casa il risultato clientelare».

LEGGINA MANCIA - «Quella riforma della legislazione, concordata con l'Unione europea, prevedeva per la nuova legge di stabilità solo la definizione degli assetti di bilancio e degli interventi per finanziare la spesa pubblica. Invece, la prima lettura al Senato di questa legge - ha osservato Corsaro - ha prodotto un testo peggiore delle vecchie finanziarie e delle vituperate 'leggine-mancia'.
Questa legge è stata presentata all'Unione europea prima che al Parlamento nazionale e, una volta acquisita la bollinatura di Bruxelles, si è stravolta la norma, inserendovi interventi che non potrebbe contenere».

MARCHETTE DI SENATO E GOVERNO - «Inoltre, gli emendamenti presentati dal governo alla legge di stabilità hanno aggiunto alle marchette del Senato anche quelle che il governo - e non i parlamentari - ha deciso di inserire in seconda lettura. Oggi - ha concluso Corsaro - siamo chiamati a votare la fiducia non su una legge di stabilità, ma su una vecchia legge finanziaria, alla quale si sono assommate cinque o sei leggi-mancia, palesemente illegittima».

M5S, MARCHETTE PER LOBBY - Critiche anche dal Movimento 5 stelle: «Letta mette la fiducia sulla legge di Stabilità per salvare tutte le marchette e per tutelare le lobby. Questo governo si affida agli strumenti tipici della vecchia politica, mettendo ancora una volta la fiducia sulla legge di stabilità. Ci sarebbe stata l'occasione per migliorare un provvedimento fondamentale per il nostro Paese, ma la maggioranza delle larghe intese ha deciso di non farlo».

FONDI SOLO A EMITTENTI LOCALI - Intanto i fondi per le radio e le Tv, introdotti nel ddl stabilità durante i lavori della commissione Bilancio della Camera, andranno alle radio e alle Tv locali e non indiscriminatamente a tutte le radio e a tutte le Tv. Lo ha precisato il presidente della commissione Bilancio della Camera, Francesco Boccia, spiegando che tutto il dibattito in commissione si è incentrato sull'emittenza locale. A riferirlo, nell'Aula della Camera, il vicepresidente di turno Marina Sereni, riportando quanto scritto da Boccia in una lettera nella quale sono indicati gli errori formali del testo all'attenzione dell'Aula da correggere.