23 aprile 2024
Aggiornato 09:00
Partito democratico

«Pronti a discutere un patto di coalizione. Le riforme costituzionali e elettorali si fanno con tutti»

RP | RP | Il segretario del Pd Renzi: «Gli altri partiti e le altre forze della coalizione prendano atto che il Pd ha portato la legge dal Senato alla Camera. Una cosa è certa su questo tema basta scherzi. Votando alle primarie, l'Italia ha chiesto di cambiare»

FIRENZE - Su riforme e legge elettorale Matteo Renzi ha spiegato che intende discutere «con tutti», non solo nel recinto della maggioranza. Dopo l'invito a partire proprio dalla coalizione di governo arrivato ieri da Giorgio Napolitano, il segretario del Partito democratico (Pd), durante #MatteoRisponde su twitter ha spiegato: «Pronti a discutere nel merito con gli alleati di governo un patto di coalizione. Le riforme costituzionali e elettorali si fanno con tutti»

L ELETTORALE DIA GOVERNABILITA' - Renzi non ha intenzione di imporre una norma sule altre, ma ha detto di volere innanzitutto la garanzia che la nuova normativa garantisca «alternanza e governabilità». Il sindaco di Firenze ha cinguettato: «Ce ne sono tanti di modelli. Il punto è se c'è la volontà politica. Serve una legge maggioritaria che garantisca alternanza e che dia governabilità».

ITALIA HA CHIESTO DI CAMBIARE - Sulla legge elettorale però non sono più accettabili «scherzi», il Pd cercherà di «coinvolgere» il maggior numero di partiti possibile, ha detto il leader Democratico: «Gli altri partiti e le altre forze della coalizione - e anche fuori della coalizione perché sono le regole del gioco - prendano atto che il Pd ha portato la legge dal Senato alla Camera ed entro gennaio cercheremo di coinvolgere quante più forze politiche possibile e cercheremo di dare una legge comprensibile e chiara. Una cosa è certa - ha aggiunto - su questo tema basta scherzi. Votando alle primarie, l'Italia ha chiesto di cambiare».

USCIRE DA EURO PREZZO ENORME - Renzi ha poi spiegato che non ritiene possibile parlare di uscita dall'euro. Il segretario Pd ha replicato a chi gli chiedeva un parere sulla questione: «No. Uscire dall'euro avrebbe prezzo enorme oggi. Economico e culturale. Cambiare regole dell'euro è alla nostra portata».

OK A PATRIMONIALE, DOPO QUELLA DI POLITICA - Quindi il primo cittadino ha affrontato il tema della patrimoniale: «Chiedere un contributo a chi ha di più non è sbagliato, se prima fai vedere che la politica fa la sua parte. Iniziamo a tagliare 1 miliardo noi...».

GRILLO NON VUOI TAGLIARE 1 MLD? - A Beppe Grillo, ha detto il numero uno del Pd, non è stato proposto «uno scambio», ma di votare un pacchetto di misure per far risparmiare «1 miliardo di euro» allo Stato: «Nessuna proposta di scambio. Semplice opportunità: perché dicono no a risparmio di 1 miliardo di euro?». Il problema del Movimento 5 stelle (M5s), secondo Renzi, è che «comanda uno per tutti. Non sono esperti di democrazia interna. Da loro purtroppo comanda uno per tutti».

WEB TAX DA NON VOTARE - Il sindaco di Firenze inoltre ha annunciato che chiederà al governo di «approfondire in sede Ue» il tema della webtax e ha invitato a «non votare questo testo».

PARLAMENTO E' LEGITTIMO - Quanto agli effetti della sentenza della Consulta, per Renzi non è vero che il Parlamento è delegittimato, chi lo sostiene vuole solo una scusa per non fare nulla: «No, non è vero. Il Parlamento ha tutti i titoli per intervenire. Chi dice il contrario punta all'immobilismo. Dobbiamo cambiare», ha risposto.

CON LETTA FINO ALLA FINE - Infine il segretario del Pd ha spiegato che il suo partito è pronto a sostenere il governo «fino alla fine del mandato» se verranno fatte le riforme che servono al Paese: «Certo (che siamo pronti a sostenerlo fino alla fine, ndr) lo abbiamo detto in tutte le salse. Anche perché il Pd vuole cambiare l'Italia, sul serio».

PRIMA l'ITALIA, POI MIA AMBIZIONE - «E' evidente - ha aggiunto - che dal punto di vista personale converrebbe una scelta di spaccare tutto per andare alle elezioni: con il consenso che abbiamo preso questa volta uno può pensare 'è la volta buona'. Ma l'ambizione personale si può mettere in un angolino, l'interesse è che l'Italia torni a correre. Perché questo accada il governo che è in carica deve sapere che noi siamo pronti a dare una mano. L'ambizione personale viene dopo, prima viene l'interesse per il Paese».