Il governo mette la fiducia sulla manovra, M5s e Lega sulle barricate
RP | RP | Ancora da sciogliere il nodo dell'Imu, minacce di ostruzionismo di Forza Italia e Carroccio. Il pentastellato Fantinati: «Ennesimo schiaffo al Parlamento e al Paese. Prima ci dicono che è il perno della democrazia e che spetta alle Camere migliorare la legge di stabilità, poi si comportano all'opposto impedendoci di introdurre modifiche»
ROMA – Il governo ha annunciato che porrà la fiducia al disegno di legge (ddl) stabilità, in esame al Senato. Il via libera dell'Aula del Senato al ddl stabilità dovrebbe arrivare domani sera, secondo il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giovanni Legnini: «Il governo punta a chiudere questa notte l'esame in commissione, a porre la questione di fiducia domani mattina e a votarla domani sera. Azzollini ha chiesto di lavorare fino a questa notte, e il presidente Grasso ha proposto di votare in Aula al Senato entro domani sera, Forza Italia (Fi) e Lega durante la capigruppo hanno minacciato l'ostruzionismo e quindi si è deciso di aggiornare la conferenza dei capigruppo a domani alle 9 per prendere atto dei lavori della commissione».
EMENDAMENTO CASA - Legnini ha quindi chiarito che «nessuno ha messo in discussione il voto del 27» sulla decadenza di Silvio Berlusconi da Senatore. Domani mattina, alle 9, ci sarà una nuova riunione dei capigruppo in Senato per stabilire i tempi dell'esame del ddl stabilità, come deciso dalla capigruppo, su richiesta di Fi, che ha «formalmente ottenuto», ha spiegato Paolo Romani, il tempo per «approfondire» le modifiche al testo che è ancora all'esame della commissione Bilancio. «Manca ancora l'emendamento sulla casa e vogliamo entrare nel merito», ha detto Romani.
La scelta di porre la fiducia non è stata gradita dalle opposizioni, Movimento 5 stelle (M5s) e Lega nord in testa.
M5S, SCHIAFFOA A PARLAMENTO - «Mettere la fiducia sulla legge di stabilità è l`ennesimo schiaffo che il governo da al Parlamento e al Paese. Prima ci dicono che il Parlamento è il perno della democrazia e che spetta alle Camere migliorare la legge di stabilità, poi si comportano all'opposto impedendoci di introdurre modifiche. Così facendo Letta non prende in giro noi ma tutti i cittadini», ha scritto sulla sua pagina Facebook Mattia Fantinati, capogruppo del M5s in commissione Attività produttive della Camera.
SU PENSIONI D'ORO NULLA DI FATTO - «Intanto apprendiamo - ha aggiunto il deputato stellato - che è stato ritirato l`emendamento presentato dai relatori alla legge di stabilità che prevedeva la rivalutazione delle pensioni fino a 4 volte la minima e fissava un contributo di solidarietà sulle pensioni d`oro a partire da quelle superiori ai 90 mila euro. Insomma - ha concluso Fantinati - i pensionati più poveri resteranno poveri e i pensionati d`oro resteranno straricchi, con tanti saluti alla giustizia e alla solidarietà sociale che il governo Letta non sa neppure cosa siano».
LEGA, MAGGIORANZA SGRETOLATA - Massimo Bitonci, capogruppo dei senatori leghisti, e Silvana Comaroli, capogruppo in commissione Bilancio, hanno dichiarato: «Franceschini smentisce Alfano sulla fiducia. Solo l'altro giorno quando noi avevamo già dato per certo che il governo l'avrebbe imposta al Senato, il ministro dell'interno aveva escluso quella possibilità. Ennesimo scandalo dell'esecutivo Letta che evidentemente sta prendendo coscienza di non avere una maggioranza e allora prova a forzare la mano, un modo per difendere la poltrona a oltranza. Ecco da dove nasce quest'ennesima richiesta di fiducia data ormai per certa da Franceschini su un testo, per altro, che ancora non c'è e chissà quando ci sarà, visto che in commissione spesso e volentieri questa pseudo maggioranza non sa nemmeno che posizione prendere come dimostra il fatto che è già stata battuta più di una volta».
MARCHETTE AL SUD - Dal Carroccio hanno concluso: «L'unica cosa sulla quale sembrano d'accordo è la divisione delle marchette, per altro tutte al Sud. Una miriade di microinterventi che se fossero aboliti potrebbero formare un fondo consistente da utilizzare in maniera concreta per le tante famiglie in difficoltà».
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